Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953
esattamente quanto le prove della sua esistenza escogitate dai preti. Non ubbidisce pili ai pret.i, ma ubbi. disce ancor più ciecamente ai politi– ci professionali del partito ju cui si è lasciata rinchiudere. E, somma di tutto, non ha pili in sè motori spiri– tuali d'alcuna specie, si muo,,e bran– colando sotto le spinte di in1cress·i materiali che è anche troppo facile ai cacciatori di J)Otcnza di creare e di esagerare e di sfruttare ai loro fini. Bi ogna veder chiaro <1uesto. Allora il 1.noto dei preti-operai francesi, come il moto di Nomadel– fia tra noi, hnuno tutta la noslra simpatia. S'in1endono, È, entro il chiuso asfissiante della Chiesa cat- 1olica, un tentativo coraggioso di a– prirne 1c finestre sul mondo, cli a• 1nirne le porte agli uomini del no– stro tempo senza esigere da 1oro ri– nuncie a priori. Sappiamo che tale moto fallirà, in quan~o cerca di costitui.rsi orga– nicamente in corpi che pernrnuga– no. La Chiesa o li distruggerà o li avvelener:'1, questi candidi giovani. Non c'è altro da sperare, ed è do– loroso che essi non se ne accorga– no. Ma iu quanto moto dell'animo umano, anelito di liberazione e di conquisla sul piano dcll'u:numo, esso lasccrl, i suoi !rutti anche dopo che sarl, vinto. Fratlanto esso ci ammonisce: non consideriamo il nostro prossimo co– me << massa » ma come 1>crsone, se vogli;uno aiut11rli a ridivent11re uma. no. Le nostre speranze di convincerli ad orientarsi come a noi par giusto non tondiamole sulla propaganda ben organizzala da un centro, sUUa costituzione di ben congegnati e ben direlli istituti per la elaborazione di 394 ide«1architettate a priori in ideologie o per la direzione dei moti popolari secondo schemi tattici e stralegici anch'essi a priori dettati da capi, de– liberatamente sfruttanti in ciascuno dei loro fedeli le passioni pili cle1e– riori o Je illusioni pili candide. Se vogliamo costruire qualcosa che cer– tamente sia bene e resti per l'avve– nire, magari poco ma certo, fondia– moci unicamente sulla nostra ea1>a– c.ità di apostolato, cioè di insegna– mento e apprendimento nell'es1)c– rienza comune, cioè con l'esem1>io. La nostra spontanea simpatia per i preti-operai (che è la stessa sim– patia per don Zeno) non signi 1 fica ovviamente simpatia ller la chiesa cattolica. Anzi, significa senz'altro aperta opposizione ad essa. E non per ragioni <lcl genere che si dice cc di. principio», ma per ragioni es– senziahncnte storiche, cioè d'ordine pratico. L'azione sociale della Chiesa cat– tolica iu Francia dopo j) 1870 era concepita e condotta in una direzio– ne essenzialmente polit.ic <i: costitu– zione di sindacati, di 1rnrtiti 1 di as– sociazioni giovanili, ccc., con cer– tezza m:rnovrate dalla Chiesa, e mi– ranti a tras(ornrnre le istituzioni de). lo S11tto - per dare in esse sempre maggiore potenze ai grandi preti di •noma cd a <1uelli locnli. 'futto è andato liscio su quella strada finchè non è vcnu1~1l'ora del– le guerre. Allora, poichè le inumt1• ne sofferenze han generato in tulli una necessiti, cli calarsi, è venuto via via ad affiorare la ,•anità essen• ziale di tale sforzo politico della Chiesa rispetto ai suoi conclamati fini « cristiani 'n, nonos1ante i grossi
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