Volontà - anno VII - n.6-7 - 15 settembre 1953

di conversazione alla radio il 20 agO!llou.s, C'C, quintli, du augurarsi che l,cn 1>rcslo ci sia una 1raduzione italiana clic 11cnuel• 111 ili far conoM:Cre la complessa 1>cr&onali- 1i1 di Kr<11101kincome Aciemo:in10,Aociolo• go, teorico dell'anarchismo, ridcslando lo in1ercsse per le llUe idee originnli, ApeHo anticipatrici cd illuminanti anche per i 1>cn. satori di puma del nos1ro tempo. i\"cll'oJ)Cradi W. e A., ritroviamo com. plc111lu figura di Kro1101kin. Chi ha let– to le aulobiogr:ifìche « l\Icmoric di un ri– ,·oluzionario » ha già un' idea di questo grande anarchico, quant111u1uc la mode• stia dell'autore l'abbia por1a10 a fare l::i. Alo• ria più dei suoi !empi - uomini, avveni– menti, idee - che di se !ICS!!O. Gli aulod, 8CllZa inutili e dannose c!ahazioui, mu animati da "i,•a simpalia per l'uomo di rui Ai occu1rnno, ne 1ra11eggia.no la vita csem11larc e complet11, servendosi ili mol– le Jeuere :111coru inedite e ili molto male• riale d'archivio scom>sci1110,e cercando di i111cq1rclarc il tutto alla luce di <111ello che coslituivano i veri interessi e le \'Cre 1>a8• sioni di Kro1,01kin. Così abbiamo una ricostruzione compie• la della. \'ila di K. Si ;in che egli era nnlo da 111111 fomigli11pricipesc11 (essa risaliva a Rurik il Varcgnc, il fondatore foggcndario dello S1a10 ruuo) et! era destinato a di• ,·cnlare un grande militare come suo pndre che era generale, cd a scn•ire fcdclmcnle lo Zar. Ma il suo amore per i deboli il suo forte sentimento della giustizia e della li• hcr1à, lo focero allomanare 1lalla etrada su cui la tradizione familiare, il ceto a cui apparteneva I' a\'evano avviato, ed ab• bracciare la causa del llopolo. Dovette co· sì abbandonnre ricchezze, famiglia e paese per affrontare persecuzioni, J>rigione e vi• ,·ere 11uasi 1111111 la sua vita hl esilio. Egli manilcsta la sua J)rima si11111:i.1ia per il popolo salu1ando con grande gioia l'emancipazione degli schia\'i della gleba, proda111a111 nel 1861, ma pro\'ando poi sde• gno e ribellione 11rofondi accorgendosi che lalc emancip:nio11c non era seguita ,lalln realizzazione di (111ellelihcr1ii d1e Jovrcb– hcro costituire il 1•atrimo11io intani;ihilc di oini uomo. ,\Ila suu prin~a nomina di ufficiale chiede di essere mandato iu un rcgi;imc1110di stanza in Siberia cd è là che• incomincia la sua \'ita di scienziato. Egli si dedicn sopratuuo a sludi di geologia e di i;:eogrnfia. Ma all'umore per In gcjcuzn ne uni\'& pure un altro: <1uclloper il popolo cd è n <111esto amore che sacrificò in 11arce i suoi liludi di scienziato e si occupò dcll'c• ducazione degli operai di San Pietrobur– go e 11ar1eci1>ò nile lolle contro ìl 1lis1>0- ,i~mo ddlo Zar. Andrà a finire in J>rigio• ne, ma egli riuscirà ad el'aclcre dalla for1cun di Schulsselburg in un modo che e rimas10 leggendario. 1 In esilio, fu in S,,izzera Ira gli operai orologiai del Giura cd ndcriri1 1>ii1tardi nll'lnternazio11ale e di,·cntcrà anarcl1ico; fu in Francia in Jnghiherra cd o,•unque cer– cò di elaborare le sue concezioni i;ociali e ili diffondere le sue idee. È conosciuto il auo errore di fronte alla· guerra del 1914-1918. Si illuse che la ca1ua. della liber1ù fosse dalla parie de.li ' ln1esa cd cnlrò anche lui a far parte dell'11r1fo11e Sl/Cra, allonlanandosi così dai @uoi com1m• gni di 101111. Egli rientrò in Russia 11uando la rivolu– zione gli faceva sperare che nel i;uo paese si sarebhe finalmente realizzato il 8110SO• gno di giustizia sociale. Sa11piamo quali delusioni l'allcnde\'ano. Kropolkin pnssò gli ultimi anni della sua \'ita tristemente, t1uasi dimenticato, in un villaggio povcris• simo cd ai i;uoi funerali {mori 1'8 febbraio 1920) pochi degli anarchici che i nuovi 1>a• droni jn Russ.ia avevano cacciato in pri• gione, poterono oncnere il 11ermcsso di ac• compagnare il loro com1>agno e maestro, all'est.rema dimora. Jl libro rirà oon la ,·ita dell'uomo, la AIOriadel ntO\'imenlO anarchico in Europa e clii un'idea esalta dell'influenza che esso ebbe sugli a,•,•cniruenti dal 1860 al 1920. Kro1>01kin più che scienziato Cu pocla della scienza, come ebbe a definirlo Mala• testa. Però i suoi s1udi sulla s1n11tura del I 1:e11i..odio della fuga è unto ri11uhhlitalo d:i11f' «M~moric• i11 • \•010111/o•. A. 11, N. 4, ottolm: 1940. 377

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