Volontà - anno VII - n.6-7 - 15 settembre 1953
t·om·cltnale ma non intuitivo. cd è la m,·d,•..iurn contradizione, o. piut- 10~10, diffìcolti1 di s1,iegarc la C'O('Si– l'lenza dt•I de:itino ideale e del dNti– no contingente, del divenire <' dcl– i' t•e~•rc, del lf'lllJ)0 e dt•II' eterno, ilell'univt•rso e Dio. Ciò che qui ,,ogli:uno indit•urc, è rhe /11 vita non solo hu i :iuoi mo– menti drammatici, ma che è 1111110 jliÌI , il3 quanto piì1 è drarnmatic~, quanlo piì1 otle il richiamo al :.no de,1ino ideale e piìi si commuo,·c cd aiie<'e JlN adeguargli il :iuo destino c·ontinµ:,•nte, 1,cr realizzare e difcu– llere la .!!UU libertÌL La jlSicolugia di Frrud, b1tS!tla prt•• l'i11m1111l"11tc sullo studio d'cs1u:-ricn– zc e di fissazioni infantili, le erige in 1-istemu deterministico. negu lu li– lwrtit, 11011 dii ragione dell\•lc1111•11to drammatico della \'ila e. non ammet– tendo la nozione di destino ideale, faleilic-a di conseguenza pure <1uella di destino contingente. La 1t libido» di frt•ud infatti non può coincidere l'OI nos1ro destino ideale ,,crchè a– morfo cd illimilata, insaziabile e cic– ra. mcnlre la volonti1 cli ,,i111che le torris1)01Hlerf'hhc nel nostro srhcma ì· rara!h•ri1.zal11 e limitala dulln for– ma s1,1>c-ificit clcll'indh•i<luo, si sa :1.ia o,r:nit11rnlvolt!Iriesce ad attuare il suo df'stino ideale, sa di solito con prc– risione quello che vuole, e K'mbra rinaS('('re o~niqualvolta è soddisfatta, i· JJerehè viene a sentirsi nuo,•utuen– te ruinac-ciata, ha bisogno di perico• lo, cli lolla e di libertà per riufTerrar• !ii eomc ,•ita e volontit. In ultrc pa• role l'indi,•iduo ha bisogno d'essere ostacol1110 f' vien fotto quasi tli cre– tlcre che ha bisogno pili d'ostacoli al ~uo dt•sidcrio che non di soddisfarlo. Qu,•~10 è pcrchè la volontà di ,•ita, l'Ome non solo Hartnwn <' S,·hopen– hauer hanno indif'ato. mu come mi– ~lici e credenze hun h.·11-timoniatopri– ma di loro, è fonclamenlnlmentc una a malgrudo dell"i111111rncrevolf'moltc– pliciti1 degli organismi viveni i. La. vi- 111 d'ognuno di essi è flOssibilc solo nell'ambito e nell'economia di un tutto organico cd inorganico, un or– ganismo essendo difotti ineoncepibi– lf' senza un ambiente. In .iltre paro, le la vita si nutre di vita, ogni org:1- nismo vi\·e d' altri organismi, non solo cibandosi di es.si cd e~ndo lo• ro cibo, mu ri1,roducemlosi e &ucldi– "idcndosi in ahri or~:111ismi. « Mors 11111 vila mea, vita tua mors mca ». ln <1ucs10 adagio non dobbiamo so– lo gw:1rdttrc aliti rcla1.iom• di vila e cli morte, ma 1rnrc n quella del 1uo e del mio, dell'io e del tu. li rap– llOrlo fra io e tu è molto lliì1 reale, e non solo 1,erchè piì1 intimo e per• sonalc, rap1lorto d'omore e di neces. sità, ma percl1è rupporto drammati– co, che non quello fra l'io e il non– io, fra il soggcllo e l'o~gctto dt•lla fi. losofia idealista. di cui, tt bl'n guar– dare l'ide.:t il euo inspiegabile 01>po– s10 nella psic-olooia freudiana appa– iono una contorla 1rns1,osizionc. Nel. l'inconscio come nella coscicn1.a a– dulta :1giscf' un'intelligcuz:1 c·hc dice <'Ome nf'lla uaturn uon csis1a ,1cssun organismo prh•ilegiulo mentre nel subcoscicnle, dominio della ""lupi<li– tì1 infantile, la libido, animata dalle ,·ondizioui ernincnlemcnlc umane di diprndcnza e di protezione postna– tali, 11ssumc c-hc il mondo fu creato 1wr cs~r·le servo. Figurano nella 1,sicologin rreudi.:t– rrn l'aggressivitit e il t1esiderio di morte. a cui il nostro senso dramma– tico .si· JmÒ collegare, ma nel sistema freudiano la psiche a1,p11rcesseuzial- 351
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