Volontà - anno VII - n.6-7 - 15 settembre 1953
D. È w•cc<llogrovc abbomtrsi ad un gionwle libemle? R. Sì, perchè si incremenla col 1>roprio danaro il mnle, si pone ogni noslra speranza nel disordine e si dà al proprio prossimo un cat1ivo esempio. D. Da quali caratteristiche si riconoscono i giornali liberali? R. Dalle seguenti earat1eristicl1c: 1. Se si dicono essi slcssi liberali. 2. Se difendono la liberti, di coscienza, la liberti, di cullo, la libcrtit di s1ampa od ogni ahro errore ]iberaJe. 3. Se altaccnno il Santo P.idre, il clero o gli ordini religiosi. 4. Se appartengono a partiti liberali. 5. Se fanno su avvenimenti o persone dei couunen1i animati da spirito liberale. 6. Se fanno elogi senza riscr\'a di quali1à morali o d'in1clleth111li o d'or– ganizzazioni liberali. 7. Se nel corso della ha11aglia inlrapresa attualmenl.e da Nostro Signor Gcsì1 Cris10, e dalla sna S:mta Chiesa contro i loro nemici rimangono nei loro commenti im1rnrziali. D. A quale regoht bisognll. <lltcuersi.per evit.arc in og11ic<tso/'errore? R. Non leggere alcun giornale senza prima aver l'autorizzazione del proprio confessore. • « Nut;rn R1PAI.OA >) catechismo classico s1n1gnolo, pubblicato dalla « Cf/sfl e<litorial cle Arte Clltolico », XVII ctfo:ione · tradoua da «Esprit», Parigi, giugno 1953. FAR PAGARE LA GIUSTIZIA? Sa!vc111i11i. semwc ali' erw ,~r tiare mwii costr11t1ivi alle s11ù1te poche di i;olo111à 110110/arevia via che esse si ricelm10, l111l<mciato l'itlell rii 1111t1 ruccolw cli /011dì ,,er le spett. riel 1 ,rocc.uo tlu /tirsi fltl 1111 1111rcscfollo dei oar11b,'11ieri clie 11el.19 1 17 « fece co"/es• st,re » (foe gioc,mi ,,cr 1111 dcliuo che cui 11011 c1cectmo commeuo. come ris11llò 11oi dalla co11Jessio11edel 1;cro omicidu </1/011(/o però i due erano gitì si/lii co111la1u1atied avet-'(tnO /fitto selle u1111id1' gt1lera. Bene. Uirier:fo 15e11erule è scossa in <111esti1e1111ii dall'affior<ire di casi di questo se• nere scm1,re ,,;,; c/1i<,ri e 1111111crosi. Pochi giomi. fa 1111 acciua10 di resi"slc11:a alfa Jor:a tmbblica (cioè tul 111111wrescit,llo (lei cc,rubi11ieri cl,e lo ,'mcrrogm•lf) l,a ris1,oslo q11ere 0 l«rulo il marescit1llo per 11wltra1tume,11i, co11 cl,e fo s11a resisten:a ac<111iMa il suo i;uo 110(10, fo legi1tim11 di/c:111. JJe11ed1111q11e l'Me11 di S"lvcmirii. Noi 11011 ubbit1md 1rop1,e ill11sio11i s11/l'efficacit, finale dei 11roce.ui ai processa/ori, /ulli d11 11ltri proce.ua1ori cli mestiere. Ma nella caren:u generale e totale cli ogni altra forma cli t>rotcsta, a11cl,e questo serr;ircì a rimettere i11 moto la gente, a /arlu pe11sare cia• scuno in se stesso an:ic/1C entro le gabbie ciel wo1>rio Pllrlilo - e sarii u11 grande ri• su/11110,a11cl1ese poi i wòcessi 11011 si co11cluderanr10. A11:i, sor1ru111110 allora. 348
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