Volontà - anno VII - n.6-7 - 15 settembre 1953
per n, ..rc alcuni eccellenti libri nel– la ~n:t biblioteca. Un solo neo nrnc– chin\"a la sua esis1enza 1 ma di po– ('hi--sinm imporlanza. Egli a\'cva co– me domestica una giovane cugina. Ella llVt.'\'tl vcntitrc anni cd egli tren– tadue, Le perpelue dei preti do,·rcb– bcro c~.:,erc tutte donne a11c111p:11e, 11111 in quel tempo uon si gunrdm•a 1roppo IJCr il so1tjJc in alcune cose e IIC&.!ltUIO infastidì Mcslicr J)Cr 1 11 :,ua lr:t~gre~ionc. Tutto ad un lra110 le cose 111ut11- rono. 11 nosl ro eroe ci viene presen– tato come « ig11ora11te, 11rcs1mtuoso, molto cap11rbio e ostinato; 11,i arric– cl1ito cl,c, pcrc/1è possie,le molto da– ll<tro, m•glise fo cl1it>s(1, Egli, imcr– /(•riscc in cost> e/te 11011 com 1u·c11dP cd è irr<!movibilc ,u•/le sue 011i11io11i u,w vol1a formate. J,,u,r,•ss<mtissimo t1i propri (lff(lri privati, è i11{,11it(l– mc11tc 1wgligc11tc ed /u, mw te,uf,..,,. :,, e.1terior,• molto nrnrca/fr 1,I gitm, s,,11ismo. /.,a sua cltiest, è i11 com/i, :ioni pietose ». Qucslo av\'f'uiva nel :1716. \TcJ )7]0 l'arcivci:covo Le Tcllier morì e il suo SllCC('SS0rcnon fu allrcllanto ami– che"ole e indulgente \'Crso Mcslier. Tuttuvia cii, non bastn a spie~ure il ('nmbi:11uc1110. Vi sono parec,·hic ,·er~ioni di un'aspra contesa avuta col signore del foudo, "hc, a (!tHrnto pare era una persona catti\,a e poco raccomandabile ma non dobbiamo at– tenerci alla sola n~rsione del prete. Voltaire dice che il li1igio sorse per il maltrattamento di alcuni con– tadini d:t p:trtc del signor Dc Touly, lcudatario locale. Mcslier prese le difose dei contadini e rifiu1ò di rnc– conuuHlarc il Dc Touly alle preghie– re dei suoi parrocchiani, come allo– ra si usava. Un'allra ,·ersione dice che la lolla era staia originata da un posto a sedere in chiesa. Qualunque sin ~,u1:1 lu ct1usa la questione di,,enne una guerra in mi– niutura sostenu1n, almeno da porte del Touly, con tutta l'asprezza de– gli uomini che vi\'ono in comunjtà isolate, che hanno molto poco da fo. re e di conseguenza non vedono le cose nelle loro giuste proporzioni. È jJ morulo descrittoci nel noto ro- 1uauzo « Cloclwmerle ». n miscu– glio Jj mediocrità e di pucrili1à trop– po penoso per poter di\'crtirc. Quando una domenica il curato salì sul pulpito, In sua ,·occ fu su– bito sommersa tl11i suoni rauchi di corni da caccia. Oc Touly aveva :.appostato i suoi cucciatori proprio vicino nlla chif'sa con l'ordine tli sorn.irc nei corni <1lumdo Mcelicr incominciava a pre– dicare. Comunque, In do1uenica se– guente i cacch11ori non vennero cd il prcle colse l'occasione per indicare a dito il signorotto cd anche tutta la nobiltà, in turn splendida gcrcmiad,~. Dichiarò, inohre, che non si cura– ''a di ciò che i suoi su1,criori 1w11- s,w,1110delle sue opinioni. Dc Touly riforì il discorso al vc– sco,,o. Mcslier non Yollc smenti– re il suo attcg:g:i:1111cnto. Mu 'il no– bile uomo sapeva che iJ suo nemico era vulnerabile. La cugina era l)ar, tita e il prete, che ora ncn rag– giunto la ciuquan1ina 1 aveva per do– mestica una giovane cli diciott'onni. Era certo ch'cssn cm Ja sua ami– ca. De Touly si Ieee un dovere di comunicare al vescovo che Mcslicr <r viveva in pcccMo ». Ciò costò allo sfortunalo 1>rcte un mese di « ritiro» nel scminurio, e, natura lmcnte, dove1te mandar via la sua gio,•ane amica. 329
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