Volontà - anno VII - n.6-7 - 15 settembre 1953

della spontanea societi,, del vitale bisogno di comunicare, Alla società, inCatti, corrisponde il momento del– la comunicazione, che è un fotto pratico, ma che si accompagna all'o– pera di poesia, che in certo modo non si può dire portata a termine, se non è tradotta in parola parlata o scritta; che si accompagna all'ope– ra della scienza, che è fatta per ope– rare nel mondo; che infine è ele– mento essenziale della vita morale, che non può restar chiusa nell'intc- rioritit. Se ora lo Stato impone l'e– sclusivo diretto rapporto tra sè e l'individuo, sostituisce il proprio or– dine a questa comunione degli indi– vidui. Si fa unico regolatore degli scambi, non soltanto economici, e sopprime quella ccsimpatia)) che Hu– mc aveva !)Osto a baso della vita sociale. CARLO ANTON'I d11: Il Morulo ]8 :lj:OSIO }953, KAMALA 1:univcr~i1t, di Y:ilc ha 1mbhli.·a10 di recente un opus~-olo in cui, ricorrendo il 25.mo 11n11h'crsariodella morie di Kamala, rievoc:1 fo 6loria di qucsrn creatura. Fig.li11d'uomini, 1rovata insieme 11d 1111 rr:11cllino in un:i t:nrn di lupi in occasione della baltuta conlro qucsli famelici dislrullori del hcstiamc d'un villaggio i1ulian·o, tli lei 1i prete cura una iiignorino Sing, sorella del missionario che opcr:w11 in <111clla regione. li rra1cllo, Amala, 111orìpoco dopo. Kamoln invece por1ò ablrnslanza nva111i,prima di morire a sua voha, il ritorno all'umanitù. Trov:ila come una bcs1ia, J>arc,•auna bestia: spalle dcforuHlte, ,•iso disfatto, m:mi cuor• 111i.tulla la sensihili1ii spostata sul 1>i:1nodi tlifcsa e di olTciin,mulutun a 11uatlro zampe, srnza parola, 1>remlcv11 il cibo con la sol bocca, bcvcv:i aiutandosi con lii lingua. Eppure do110 1111 anno, perduto giì1 l'aucggiamcnto hes1inle, 1endev11 la mnno per prendere il cibo. Dopo cinque anni cammin11va dinuovo ereua. Dopo scuc anni già parfav:i, se1>pure con voraholario di una cin<111:1111ina di parole. E eia allora, ,•inti gli oslacoli nrnggiori insiti nella su:1 deformata macchina di organi, lo spirilo cominci:iva ad ap1•arirc dinuo,·o in lei: con la cosciem:a dello sforzo che stavu compiendo, infine con fo ca1rnci1:"1 di sorridere. Poi, a1whe essa morì. li c:iso merita di essere ricord1110.C'è genie che pensa: dav,·cro l'uomo (e la tlonna) non son :ihro che una s11ccic di 1111imnli ... ([ forse sarebbe vero, se cia$cuno di noi, per ipotesi asrnnla, vivesse solo).

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