Volontà - anno VII - n.6-7 - 15 settembre 1953

do al suo em1nnsruo t< scettico • quell"indirizzo storicistico che in Jn– ;,;hilterra cos1ituirà il nerbo della \'il– loriosa polemica antigiacobina di Burkc e imprimerà un carattere al– l"intera vita iutcllcttualc, morale e politicn della nazione. È da notare che intimo umico di questo teorico della societi1 come corpo<< naturale )) anteriore ali'« artificiale » apparato ,iatale, era Adamo Smith, il fonda– tore dcll"cconomia politica, ossia della scienza d' un' attività spon1n– nca1 creatrice della ricchezza delle nazioni fuori dai vincoli della poli– tica degli Stati. 1 Sarebbe interessante una storia dc•lla successiva fortuna di <1ues1a iden della socie1t1 opposta al1 111pp11- rn10 s1crile cd oppressivo dei politi– ci e dei burocrati. Essa infatti è allu ha.se del socia_lismo. Come l'idea del– la nazione ha portato all'idea del– lo Staio nazionale, cioè della con– <ruista dello Staio da parte della na– zione, cosi Saint-Simon bandisce la ron<1uis1a dello Stato da parie della :,ocietì1 1 dando a <1ues1a un sig:nifi. cato pre,•11lentemcnte economico: è la socictù dei JJroduttori di ricchez– za, tecnici cd imprenditori, che si ra consape,•ole della propria impor– rnnza con lo sviluppo della rivolu– zione industriale. Non occorre ag– giungere che dal saint-simonismo pro,,ieuc la nuova scienza della so– cietà, la sociologia di Augusto Com- 1 Quc~te cli allre idee del geniale Dume ~i pouono ritrovare nell' ampio riauunlo dei auoi scriui 1rnbb1icato da A. L. Lcroy nella collnna delle « Presse, Univcrsit11irc1 ,le Frnnce » tlctlicala ai grandi J}entatori 0)1111hl J/m11e, Parigi, 1953), anche liC il rom1>ila1ore non si è accorlo di nulla, nn• dando 11 <'Creare ahro,'e la ((at1uali1ù » del riloeofoscozte&e, te, segretario di Saint-Simon. Tutti sanno and1e che il &ocialismo, fedele alla sua origine an1istatale, è arriva– to con Marx all'utopia della abolizio– ne dello Stato, consideralo atrumcn– to del Juminio di classe e quindi su– perfluo in una nuova società senza classi. Qui fo socictì, non solo con– quistava lo S1ato, ma addirittura lo so,,printC\'a. I:: acca<luto invece proprio l'op- 1.0~10. Anche c1ui si delinea un'ana– logia con la nazione, che una volta conquistalo lo Stato ne è di\'e1iuta la prigioniern. Lungi dal sop1•rime– rc lo S1ato, il socialismo ha portato :11 totale assorbimento della società du 1n1rle dello stato. Lungi tlal cre– are una nuova societìt, ha tolto Jc coutlizioni stesse dell'esistenza d'una societit. Il Lc,•iatano hu avuto una preda pili \'asta da divorare, chè Je com1>etenze dello Staio si sono estese a lutti gli aspetti dell'esistenza. Da altra parte la societi1 dh•entava una sorta di nuova di,•initì1 intol.lnante: giìt Saint-Simon affermo.va la neces– siti:, d'imporre un'unitaria uuova morale sociale e Comte predicava mm nuova religione della socieli1. Parimenti, in altra direzione, si diI. foude\'a la nuova religione della na– zione, che doveva porlare al nazio– nalismo. Anche c1ui il totalitarismo dello Stato <loveva sorTocare Ja libera soggetti,•ità della nazione. Ma l'uomo, « animale sociale », non può \'ivere senza una societi1. Lo ammclte,•a persino quel 111isan- 1ro1,o, arnanlc delle passeggiate so• litarie in mezzo 11lla1111tura,che era Gian Giacomo Housseau. Si dirà che è la ,,ita moderna stessa che ha di– strutto la società, facendo di tutti noi dei clémcinés, degli ntomi spo- 309

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