Volontà - anno VII - n.6-7 - 15 settembre 1953
volu:io11ario - se pur no11 svolge una propagane/a clae alimenti le il– lusioni elettorali e parlomc11tariste - se pur nou urca di rompere la tradi:ione teorica e umico dcll'Mten– sioni.smo - .re ca a votare scn:a il– ludersi wi ,,rogrammi e sugli uomi– ni dei partiti in lilla, ma 011.:.i vo– lendo contribuire ad ottenere cli.e le masse vadano oltre i loro pasto- ri?... ». 1 La polemica &uscitatn da IJertoni e Berneri con i loro 11t1cggiamcnti aperti fu n&sni accc;&n, talora anche ,iolcnta. O1)ratullo a Ucrneri non mancarono nemmeno replicl1e ingiu. riosc (vi fu clii lo disse « futuro ga- 101,pino ullc elezioni », chi parlò 1>cnsando II lui di « snobismo i111el– lcuuale », ccc,), Mn in sost11nz11la ste&&aasprezza clcll11 discussione fu segno della passione che 11llora ~li anarchici ponevano nella loro par– tecipazione alle lotte socinli. Le «no– !tre idee» ci erano allora infinitn– mcnle care, e non per contemplar– cele in una com))iaciuta ammirazio– ne di sè ma per porlarle nel nostro ope.rare quotidiano, Tu11avia, una ,·era « conclu.!ionc • non ,·enne nem– meno a11orn raggiunta. Uno dei polemisti pii1 appassiona– ti. e non sempre sereno, M. Sartio, ne tira,•a alla fine a modo suo le somme conslatando: « .•• ben vero è c/ae l'attuale 11011 è il primo tentativo di impiantare il baraccone di, u,a. anarcltismo addo– mesticato nelle fiere periodiche d~l– f'dettorctlismo dei partiti di gover– no ... Mn 11011, è meta. vero e/te in <1uel– le occasioni l' rmarchismo continuò J>er la sua via pcrchè vi furono anar• 1 l.,'A1lmwt11, 2S a11rile 1936. cl1ici risoluti a 110" mut<trfo, i <Juali reagirono energicamente ad ogni ten– tativo di recluta:io,1e legalitari« ... ».' E con ciò, come ben 1i vede, il problema era lbcialo aper1O. Ed a– perlo è tutt'oggi. 2 Oggi, che cosa constaliamo? Le condizioni sono terribilmente mulate, nelrambito dello Stato, cioè nei rapporti di forza trn i detento– ri del potere politico con cui &i ten– gono soggelti i popoli. Ln Chieaa ca11olica, lo Staio russo, lo Stuto nordamericano - tre· forze che in quel tempo di « prima del diluvio>) erano ben lungi dal 1>rcdomin11rt•- sono i piÌI forti trii i padroni. E le contese politiche sono, in tutti i (ltlC• si, contese tra tali padroni. E ciu– scuno di essi dispone oggi, grnzie 111 contributo della scienza e dcllu tee• nica svuotate di ogni volontà mora– le, di. una potenza praticamente sen• za limiti, sia per usarla !OJ>ra i &uoi propri suddili, !in per valcr&enc con– tro i propri nemici. Cli Stati, sia i dominatori ~ia i vassalli, hanno invaso capillarine.nle la vita sociale: ben poche e minime, e tendenti a minimi ancor pili ri– dotti, sono le aree-di-liberti di cui dispongono oggi 1e persone, sia !in. gole, sia per i loro rapporti pri,•nti, sia per le loro associazioni. Sono anche terribilmcnl.c 111111a1e - ed è owiamcnte correlativo - le condizionj nell'ambito della socie. ti,, cioè nell'insieme dei rnpporli di co,upetizione-solidaricti, in cui cia– scuna persona cerca <1uanto 1>iù Ò 2 L'Aclumua, 6 giugno 1936. 303
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