Volontà - anno VII - n.6-7 - 15 settembre 1953

F.A.I. (Federazione Anarchica Ibe– rica) riafferma la sua posizione asten– sionista. La C.N.T. (Confederazione Nazionale del Lavoro), per <1uanto i suoi dirigenti e buona parte degli ,ulerenti fossero anarchici e militan– li nella F.A.I., lascia liberi i pro– pri inscritti di as1enersi oppure di votare, secondo il loro giudizio. Si realizza così una partecipazione hn– ponentc degli anarchici alle elezio– ni. Le elezioni portano al potere i partii i cli sinislrn. l detenuli souo liberati. E coinincia da allora una nuo,,a fase delle lotte elci ,,01>olo s1)agnolo per la liberti1: tutti 1a co– noscono e comunque non occorre rievocarla per l'argou1cnlo che ora i111cressa. A1)pena concluse le elezioni ebbe– ro ·inizio polemiche interne del mo– vimento anarchico spagnolo, sUlla ragione o il torto della partecipa- 1.ione anarchica. E tali polemiche .as– sunsero tale caratlcre che ,,ennero via via allargandosi a tulio il mo– vimento anarchico internazionale. TI Gruppo anarchico che faceva t'aJlO al giornale « Mas Lejo >> cli Barcellona promosse allora una in– t·hiesta, rivolgendo agli anarchici di 111tti i (>!tesi 1e domande seguenti: ] : It l' astensionismo eleuomle per gli. wrnrchici. una qucst.ione di prin– cipio? 2: Si 1nu) invece considemrla urw. semplice quest.ione di t.utt.ica? :1: Possono gli anarchici in alcu- 11e circostrm:;e, lasciando da parte gli scrnrwli, prepararsi aliti conqui– sta ed fllf esercizio provvisorio del 1101<•re ,sol.lo qtwlunque forma, co– me mezzo per ltccelerure fo marcirt verso lt, reali::;::;a::;"ione dell' wrnrchill? 1 Le risposte furono molte, ed in 300 generale concordi: si, l'astensioni– smo elettorale era una questione di principio; no, non poteva conside– rarsi semplice questione di tallica; no, non è pensabile che anarchici si preparino a conquistare ed esercita– re un potere, nemmeno sotto l'illu– s·ione deJla 1>rovvisoricli1. Cosi, tra tanti altri, Borghi e Volin. l\f. Pierrot e Paul Reclus, lrn i francesi, ammisero invece che l'a– stensione del voto fosse subordinata alle circostanze a11uUli in cui si ef– fottuavnno le elezioni considerate. Bertoffi, da Ginevra, diede come sempre un contributo chiarificalore. Era d'accordo per il si come rispo– sta alla prima domanda, ma faceva qualche riserva in merito alle ahn• due, 11ur riaffermandosi nemiCo di qualt11.HJUeautorità e pur dichianm– do che la rag-ione di esse"· df"gli 11- narclrici sta << nell'opposizione li q11alWlfJ1tt• fW· tere, il e/te esclude <Jniruli (la parte– cip(1::;iom•) ulfo scelta di 1111 go– verno >>.: Egli trovavn che le due ultime do– mande dell'inchiesta al'rebhcro do– vuto essere formulate fo lf'rmini piì, concreti, come segue: 2: Crediamo noi. 11111missibiledi con. correre (I. .far pendere /a. bilancia elellorale in un certo Sf' n.so, di rnl rwturn da cre(tre una situazione ri– voluziomtria di cu.i pensiamo di ser– virci se11zl1 rilltrdo? 3: Deve l' astensionismo estemlnsi a. tutt.e le vot.azioni, sr•11zl1 distinzio– ne, oppure non sarebbe pc,· noi il cuso di pro111111ciarci lt nostru 1;olw qtuuulo si tratti cli votare non per i.~.3 J,r, Um;eif. 15 nrnrzo 1936.

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