Volontà - anno VII - n.5 - 15 luglio 1953

Lelix Dubois, nel capitolo c.< La dottrina » del suo libro <<Le perii anarchiste )► ricorda i precursori del. l'anarchia. Senza risalire a Platone, egli si accontenta di raccogliere nel sedicesimo secolo e ricorda che l'a– narchismo ha 1>rcso da Rabelais la famosa frase: 1< F" ciò che vuoi >>. E seguita, presentandoci il Nostro come precursore dell'ideale anar– chico: (( L'C1llegro curnto di Meudon ha cretlto 11ell'llbbr1:ia di 1'el<>r,wcoww società. ideale, ww rùmione di uo– mini ubbidienti ngli stessi isr.inti, clic si comvillce di ricordllrc fo pro– prin esisten:tt ..... Cosi, ,lic,? Rabelais, nessun vinco– lo, nessuno di quegli statuti fomla– mentali delle cosi. dette società or– ,r;mri;:;;:;atc; nessun limite alla libertà indivùluale: gli wwrcli ici non pre– dica,10 divcrs<wwnte )>. È questo nu modo paradossale di presentare l'anarchia, ma non vale la pena di polemizzare con l'autore di (( Perii Anarehiste >>. Anche se la sua opera ò ben documentata, certe parti sono ispirate dalla fantasia. Max Nettlau in cc Bibliographie de !'Anarchie» ricor<la che Francesco Rabelais enumera i precetti dell' Ab– bazia di Telemaco che potrebbero essere ancora <1uclli di coloro che praticano l'anarchismo. ... Pie1ro Kropotkio in <( Scienza Mo– derna e l'Anarchia >l dice: « Nello stesso mod<J che il movimento a,w– bat1ista ciel sedicesimo secolo, che i– mmgurò e fece la riforma, tweva uu. /011</o ,11wrchico... così Rabelais nel– la prima metà clcllo sresso secolo, f<'nelon verso la fine del. XVII seco– lo e, sopr{ttutto l'c11ciclopeclistc1, Di- 1forot, nella seconda metà del XV I I, svilupparono le stesse idee, che tro- 274 varono qualche applica;:;ione pratica durante la Grande Rivolu:ione n. Yves Gurot e Sigismond Lacroix, nella loro « Hisloire des Prole1aires» non mancarono di vedere in Rabelais l'uomo del Rinascimento: « egli ri– de di un grmule riso che passa sulle cose sante, sulle autorità costituite come un ,;wffio di teni.pesta, e le dm,. 1wggill rnlmente che molte riman– gono rovinate per sempre ». Consultando il dizionario del XIX secolo del Laroussc, ecco che cosa tro,•o: 1< I11 me::o agli a1JVcnime11ri del XVI secolo, 11eJ momento ùt cui la grande secessione religiosa pre– pllrava la guerre, civil.e ed accendeva i roghi., lo spirit.o di Rabefoi-s fu 1m diversivo alle lotte dei partiti. Stra– ,w e potent.e epoca! Il movimento prodigio.~o dell'ù1tcl.lige11zt1 prodw,– se il Rùwscime11to; la scie11:a e le arti sbocciuro,w e fioriro,w, la filo– sofia nacque, il medioevo llgoni;:;:a– va, il nuovo pensiero st<w<i15ermo– glicmdo, i roglii scoppiettavano il Slmg11escorreva da tutte le p(lrti, ed in me;:;;:;o a questi contrasti cd a <11.1e– s1.i a11tago11ismi, si se11te risuonare l'i.mmenso scoppio di riso di quel Dm11ocrate gall.ico, di quell.' Om. ro buffone ht cui opera 11wm1111e11tale nou perirà mlli, no,i solo per fo sua po1.e11teoriginalità, non. solo percl1è vi si trova origini dell"' nostra lin– gua, ma perchè di.etro Lo scettici– smo, lo scherzo irreligioso e la pa;:;;:;a immagi11a;:;io11c,vi si sente una cri– tica $11f>eriore e dei giudi;:;i eccel– .lenti, un. vivo amore per l'umanità, la passio,w della giust.i:ia l! il culto dclfo scicn;:;ne dell'arte. • l'i: certo che nel corso della storia, diversi Rabelais sono stali ricordati; ciascuno dei suoi ammiratori o dc-

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