Volontà - anno VII - n.5 - 15 luglio 1953
di uno s1>ecialis1adella lotta contro le malauie deUe piante, di un ingegnere, di un architetto e di un esperto delle <Juestfoni commerciali. « L'organizzazione permette,•a di distribuire e utilizzare equamente que. Sii elementi. necessari al buon andamento delJe attività. « Ciascuna collettività aveva un veterinario. « La gran parte degli ingegneri e dei veterinari della regione levantina aderivano ai sind'acati della C.N.T. Vi si contava anche un gran numero di ter.nici deU'agricoltura. Quelli specializzati nella cultura delJa vigna e nella fabbricazione del vinO vi eran tutti eccetto sei. Gli ingegneri cd i veterinari impiegati per altre imprese e non per le collettività, lavoravano anche per queste e spesso disinteressatamente, applicandosi alla formazione di piani e realizzazione di progetti. Lo spirito creatore della rivoluzione aveva con. quistato gli spiriti progressisti. « Gli agronomi proponevano imprese necessarie e possibili: piani•fìca. zione dell'agricoltura, trapianto delle culture che Ju proprielà individuale non permetteva sempre di adattare alle cond_izioni geologiche e climatiche piii favorevoli. Il veterinario organizzava scientificamente l'allevamento. Egli. all'occorrenza, consultava l'agronomo sulle risorse di cui poteva disporre. E con le commissioni contadine, <Jnest'uhimo adattava le culture nella mi• sura del possibile. · « Ma il veterinario consultava anche l'architetto e l'ingegnere per la costruzione di porcili, sialle, scuderie e. pollai colleltivi. Il lavoro si piani• ficava spontaneamente. Si pianifica\'a alla base e daHa base, secondo i prin• cipi libertari. « Grazie agli ingegneri erano stati costruiti un grande numero di ca• nali e pozzi artesiani che hanno permesso sia di meglio irrigare le terre poco irrigate, sia di trasformare: quelle secche. Per mezzo di pompe aspiranti, s'era proceduto alla presa e distribuzione dell'acqua. Questa non era una novità tecnica, ma lo era di fatto per molti villaggi di questa regione. La natura del suolo, molto poroso, e la scarsità delle precipitazioni atmosfe. riche - 400 millimetri in media ~ avevano sempre reso difficilissima que. sta estrazione dell'acqua che occorre,•a andare a cercare a cinquanta, cento o duecento metri di profon~ità. • « Nella regione di Murcia e di Cartagena furono forse fatti i più grandi sforzi. Nei pressi di Villajoyosa la costruzione di uno sbarramento alle ac. <1uepermise d'irrigare un milione di mandorli che fino allora avevano so{. fcrto Ja siccità. « Gli architetti non s'occupavano solamente dei ricoveri per gli animali. Percorrendo la regione, essi davano consigli sulle abitazioni umane quanto all' architettura, ai materiali, alle fondamenta, alla posizione, all' igiene, ecc.; tutte cose alJe quali s'opponevano fin <(u.i,e trOJ)J>O spesso, gli inte• ressi degli un.i e Ja ignoranza degli altri. « La vicinanza dei vilJaggi, molto meno disseminati che non in Aragona, facilitava questa solidarietà attiva. Il la\'oro era spesso intercomunale. Un nucleo si costituiva per combattere le malattie delle piante, per d~re lo 2olfo, per potare, per )avorare nei campi e nei verzieri di piit località. Un 245
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