Volontà - anno VII - n.5 - 15 luglio 1953

3) - O le strutture che le collettivitit si diedero nella regione del Levante: « La federazione regionale del Levante che ha servito di base alla co– stjtuzione della federazione parallela delle collettività agrarie, congloba 5 provincie: Castellòn de la Plana, Valenza, Alicante, Murcia e Albacete. L'im– portanza dell'agricoltura che pone ]e prime quattro - tutte mediterranee - fra 1e più ricche della Spagna, e quella della popolazione - quasi 3.300.000 abitanti - danno grande rilievo alle realizzazioni sociali che vi si sono ef– fettuate. « Osserviamo che Je Comarchc (cantoni) create dalla rivoluzione secondo i bisogni del lavoro e i rapporti vitali tra gli uomini, spes.so non hanno niente a vedere con gli organi amministrativi creati dallo stato. « Al congresso deUa Federazione dei Contadini del Le,,ante - 21-23 no– vembre 1937 - si contavano 430 col1ettività organizzate. Cinque mesi piì1 tardi' se ne contavano 500. Affinchè si apprezzi l'im(>Ortanza di queste cifre segnaliamo che le cin(1ue provincie ~otalizzavano, dalla più grande città al piì1 piccolo villaggio, 1.172 municipalità. E' dunque nel 43% delle località della regione agricola pili ricca della Spagna che sono apparse in venti mesi 500 collettività agrarie. « Quasi sempre, nel Levante, 1e collettiviti1 sono nate per iniziativa del sindacato dei contadini del luogo; ma non tardarono a costituire un'orga• nizzazi0ne autonoma. Col sindacato si mantenne solo un contatto esterno costituendo esso la congiunzione necessaria t.rn collettivisti e individualisti. Infatti questi vi portavano i loro prodotti. per scambiarli con altri generi. Così, in pratica, il loro isolazionismo si diluiva del tutto nell'opera media– trice del siitdacnto, il quale s'era ormai organizzalo secondo una st.rnttura ris1>ondenle anche al nuo\·o scopo. Nel MIO seno erano stalc create delle com– missioni - per il riso, le arance, la orticultura, le palate, ecc. -, che fa– cevano capo aJl'amminislrazione di un magazzino di raccolta e di ridistri– buzione. Anche la collettività aveva il suo magazzino e le sue commissioni. Piì1 tardi però quest'inutile sdoppiamento fu eliminato. I magazzini furono unificati; le commissioni furono composte di collettivisti e individualisti i– scritti al sindacato. Altre pure se ne crearono di miste; come ad esempio quella per l'acquisto delle macchine, delle sementi, dei concimi, degli in– setticidi, dei prodotti d.i veterinaria, ecc. Si utilizzarono gli stçssi camions. La solidarielÙ si estese. E 1o spirito colletlivista attrasse sempre pili i recai- •citranti. (< L'organizzazione di base era dmuiue doppia. Abbracciava, intelligen– temente, tutto ciò che fosse possibile abbracciare. Permetteva anche. grazie al sindacato, di continuare e penetrare negli strati popolari suscettibili d'es– sere inRucnzati. ,<Rapidamente questa organizzazione tese a unificare e razionalizzare tutto. Il razionamento ed il salario familiare furono stabiliti per cantone, i villaggi più ricchi aiutando quelli più poveri attraverso gli intermediari co– mitati cantonali. In ciascun centro cantonale fu costituito un nucleo di tec– nici composto di contabili, di un esperto in agricoltura, di un veterinario, 244

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