Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953
Non le pare che in questo modo il prof. Salvemini, benchè persuaso di dove,. votare st.rù1gendosi il naso, già couclude che vot<,re non serl'irìl a nulla, i,roprio a nulla? Questci è la mia conclusione. Se vedessi, per ipotesi, dei ri.sullat,i po• sitivi 11ell't1tto di votare, non mi tratterebbero pregiudiziali ideologiche. Ma come si fa, ttd avere di queste illusioni? Com'è possibile avere cmche un solo « soldo di speranza », quando si vede che la gente va ci votare se11z<i credere in ci-O che fa, spesso senza nemmeno Cllpire ciò che fa? E qmmdo si vede poi quello che ftmno gli uomini polit.ici, plldroni od uspiranti pa• droni? Se ftriche noi 1mdassimo a vot.ttre come ci va tantu gente che non crede affatto uell'utilità del voto, contribuiremmo tmchc noi a mantenere in vita u11agrmulc nw11zog11a:queli<, del sistema parlcouentare e conti11ueremmo a far credere che il sist.emti,rappresenu,tiuo è ,mcorn il mezzo che il popolo lu, 1>erpartecip(tre al governo de/In Coset Pubblica. Ci comlurrcmmo, in quest.o modo, ,iè più uè meno, come coloro clic si r>roclammw at.ci (ed n p€1rolesono ferocememe Wlt.i.-clericali cd witi-cat• tolici) e si sposllno iu clriesa, batt.ezzwio i figli, chmno qualche soldo per quale/re /esl<t religiosr,., ccc. ccc. Così, questi urei, pcrmett.ono lii- cardi,wli Ottaviani di affermare che il 99% degli italirmi è cattolico. So bene che con ciò noi lasciamo la portet aperta ml un'obieziotw fi- 11ale:come sono ingenui questi anarchici, che confondono di continuo po• litica e morale. La politica è l' arie del possibile. Se gli italiani d'oggi son cosi., come pret.cndcrc che agiscano divcrsmu.entc? Bisognll, aver coraggio di stringersi il naso. e di andure a votare. Non, c'è altm strnda, si dice. Non è vero. L'altra strada c'è. So bene che quarulo si vuol agire su un piano sociale, cioè in:sieme con altri e per scopi comwii, bisogna saper tollerare che gli c,ltri siano anche diversi da noi, so,io indi-spcn.sc, bili concessior1i reciproche. Cominciano ad ~ere necessarie t.ra marito e moglie. Son necessarie tra padri e figli. Figu• riamoci qumu/o si costituiscono gru.ppi di uomini e donne che son tenuti insieme solo da proposit.i di fare in una direziotie comune (i legami ideo– logici sono un filo così tenue). Ma da questo a partecipare a ciò che oggi. in Italia si chiama « far politica» c'è un abisso. Non è questione di moralità. E' questione che c'è modo e modo an• clie per il far politica: ed i modi in atto in Italia, oggi, son talmente ripii– gnanti che non serve a nulla stringersi il naso: si vomiterebbe lo stesso se noi vi partecipassimo. E vomitare non è mai st<1ta ,m.'introduzione efficace per un operare in comune. Far politica, oggi, in Italia (e non. è una giustificazion.e dire che in tutti sii altri paesi è Jo stesso o magari peggio) significa unicamcnie buttera~ per mondare Tizio invece di Caio sull'albero della cuccagna, Se si aspirG a ri– cevere dall'albero della cuccagna una propria razione di salami o di fiaschi, allora va bene votare. Ma se si vuole di.struggere la cuccagna, non. è per quel• la strada (le elezioni, il mutamento di governo, ecc.) che ci si può illudere di riuscire. Per quella strada, anzi, la cuccagna diventerà eterna. 163
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