Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953
Ma non possiamo addentrarci, nonostante si sia deÙo che l'avremmo fatto almeno a grancli linee, in un esame che implica il controllo socia/e non solo delle idee di Stein e di Mnnford, m~l di Wright e di Le Corbusier, di Gropius e di Saarinen, e degli svedesi; fra l'altro ci manca, di fronte a gente di così forlc lempra artistica, l'uusilio di una preparazione specializ– zata. Però si tratta solo di un rinvio; l'esame deve essere compiuto, pcrehè tutti questi architetti, urbanisti, scrittori hanno una loro radice sociale (uou sociologica, che signi'fìca pura descrittività), una loro filosofia per usare vec– chie e nobili parole, che penuettono di capire bene, di sviscerare a fondo il significato delle espressioni. cui arrivano neHa loro sede specifica. Intanto ci occuperemo, come conclusione di questo primo scritto e al– lusione a impostazioni ideologiche cllC portano direttamente a centrare il problema in esame secondo schemi consonanti con <1uelli degli urbanisti, di chiarire il 1,cnsiero cli Pit'lro Krop1kin: geografo, .sociologo, <-conomista russo che foggendo dalle prigioni politiche del suo paese tro,,ò rifogio, dopo molte vicissitudini svizzere e rranc:e,,i, in ln~hilterra. E qui, coordinando lo studio di una società tipicamente agricola come <1uclla russa con l'indagine approfondita di una societi1 tipicamente industriale come quella inglese, pubblicò arlicoli e libri il cui succo ci pare molto interessante ai fini tiella ricerca intrapresa. Si traila, pn~cisa111cn1c,della Sf'rie di nr1icoli rnccolta 1•oi sollo il titolo Fielc/.i, Ftlct.orics wrd worl,·s/rop (1898) e pubblicata tra il 1888 e il 1890 in The l\'i11eteenth Century in Inghilterra e da Forum. in .S.A.; degli arti– coli che raccolti in libro presero il titolo T/ie Mututll Aie/ (1902), pubbli– cati tra il 1890 e il ]898 dalla rivista inglese sopracitata. Due capiloli, i piìi importanti in questa sede, del testo che viene se– condo in ordine cronologico vanno premessi per chiarire lo s1>irito delle proposte kropotkinianc: in essi si studia il v mutuo ap1>oggio )l nelle cit1i, del Medio Evo, cioè il passaggio della Comunità barbara in cui 1>redo111ina l'elemento territoriale, alla Comuni1i1 in cui sono i modi di produzione e di scambio ad acquistare il maggior rilie,•o. Quando ]e grandi migrazioni allentarono o distrussero <1uei legami ba– sati sulla origine comune che per migliaia d'anni avevano funzionalo da tessuto sociale, quando lo sviluppo dclJe singole famiglie in seno ai clan ebbe minato l'antica unità, le funzioni delJa tribù e del clan vennero assunte da una nnovu forma sociale« dapprima territoriale: la comunit:l di vilJag– gio >1 per mezzo della quale l'umanità potè superare i seeoJi piì1 neri senza sciogliersi « in vaghe aggregazioni d'individui e di fnmig1ic ». Caratteristica di queste « comunità territoriali >l, stanziali dunque, (u secondo K.ropotkin l'essere costituite da gente desiderosa di lavorare in pace: e fu proprio que– sto desiderio di pace a J>rovocare il progressivo dominio dei militari (di coloro, cioè, ai quali si lasciavano le funzioni belliche}, l'istinto 1>acifìco della massa portando, cosi, all:1 instaurazione della autorità. 199
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