Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953
cl) Poi subentrò la mania delle case collettive, l'esaltazione dei <1uar• licri - tipo Vienna - in cui si 1>cnsadi sostituire l'intima vi1a famil_iare con case colle11ivizza1e; arrivano, Jopo il 1930, tanli :.1rchi1ct1itedeschi cac– ciati dail'hi1lcrismo, pieni di urnnie babilonesi (du1u1uc noi-1 è solo una ,questione di stile! c'è, e come, un sottostrato sociale-morale a determinar la J>resadi posizione di Osborn e Ja sua spiegazione del temporaneo oscura– mento dell'idea delle città-giardino. Qui non possiamo dilungarci sulla <1ue– stione dal punto cli vista prettamente architettonico e urbanistico - erano valide, esteticamente, quelJe soluzioni? non c'è, nell'esposizione dell'Osborn, una velata tendenza ad accennare impostazioni tristemente simili a quel.le .l1itleriaoe, proprio, della« arte degenerata»? - Ma insomma: Vienna con le sue case municipalizzate, co11cttive, significa unche la resistenza social– democratica contro Dolfuss e i sogni di restaurazione eattolico-aushurgica: e che cosa chiede"ano i lavoratori inglesi del grande sciopero gcnernle del 1926, in materia di edilizia? non espressamente, certo, ma pur lottavano per spezzare Ja struttura capitalistica del loro paese, e una struttura nuova avreb– be:- domandato un'11rhanis1ica nuov11 ... ). Ebbene stando allo Osborn, al Purdom, e ad altri scri11ori anglosassoni {il fenomeno delle città-giardino è di quei paesi, primieramente; è in quel clima, dentro quella storia che occorre esaminarlo) parrebbe che il popolo incominciasse a rendersi conto, dopo il 1935, che la soluzione urbauistjca ai problemi che lo :mgusfr.wano risiedeva in un ritorno agli schemi di l:loward. Noi pensiamo che, di tatto, si trattò invece dell'accorgersi da parte delle classi dirigenti che la situazione diventava intollerabile e cltc era necessario inventare de11e strutture che, senza mutare niente al Condo, si aggiornassero al1'amnentata richiesta - di comoclità, di cultura, cli svago - dei lavoratori. Non per nulla è Ncvillc Chambcrlain (ci si Insci dire che chi non capi– va niente di politica estera; chi lasciava li<p1idare dai fascisti e dai comu– nisti la .rivoluzione sociale spagnola, non potevo avere idee progressive in materia d'urbanistica), primo ministro conservatore del Regno Unito, che si lascia persuadere dall'attiva propaganda della Tou:n mrd Cou11rry Plan– t1ifl[.( Associat.io,i (ex G.C.A.), e incarica sir Montagu Barlow di presiedere ·1a Commissione per « 1a distribuzione della popolazione industriai.- n che pre1>arò - da] '37 al 1 39 - il famoso Barlow raport. « Una gran cosa, la maggiore dal tempo di Tomorrow », esclama Oshorn. Ma che cosa vi si diceva, infine? che ern necessario: « a) decongestionare le aree urbane sovraccariche; b) decentrare da quelle aree incluslrie e po1>0- lazioni; e) incoraggiare un equilibrato sviluppo del1e indus1rie in tutte le regioni, possibilmente diversificandone le caratteristiche di luogo in 1uogo ». La campagna rimane ..• campagna (anche clopo il Tou;n a11d Countr_y Plmming Act del 1944, dopo il New To11111, Acr del 1946), cioè un background in cui )a popolazione vive e lavora, uno scenario, uno sfondo. Si propone la creazione di nna Autorità centrale che assista e consigli, si indica soprat– tutto nelle municipalità l'organismo che potrà avere dal governo l'assistenza finanziaria indispensabile per J'acquisto dei terreni; ma nel complesso tullo ·197
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