Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953

dette alJ'acquisto, nel 1903, tullo era invece campagna: 2/3 arata, 1/3 a pascolo; scarsamente popolata (400 anime in tutto), di bassa rendita, con edifici scadenti anche nelle più grandi Cauorie (13 in tutto, da un massimo di 842 a un minimo di 2 acri; c'erano poi piccole particeUc - 15 - per un totale di 5 acri). In genere gli abitanti della campagna guardarono irosa– mente all'iniziativa; la solita resistenza, beninteso, di gente legata negati– vamente alla tradizione (ma quali vantaggi avranno? quaJe risveglio si ope– rerà per costoro?). Si tentò di sviluppare una co1onizzazionc basata su pie. coli. possessi, e fu un fiaSCosia perchè ]a Compagnia non aveva danari per costruire lei gli edifici necessari, sia perchè - quando venne costituita una apposita Società per incoraggiare l'appoderamento - i bassi (>rezzi e lo scarso sbocco dei prodotti non compensavano le spese. Egualmente ha fatto fiasco ogni tentati\'o sinora compiuto di organiz. zare la vendita dei prodotti del suolo: tra domanda della città e offerta della campagna continua a esservi un iato dannoso e negativo. Ebbene: secondo il Purdom tutto è molto indietro, sì, ma la funzione della cam1>agna s'esercita, comunque, nel modo migliore (!). Tenendo conto che a \Velwyn le cose vanno molto peggio - solo 608 acri di campagna in principio; poi cessione a un trusl (sia pure diretto da a!Livisti quaccheri che tentavano un esperimento para-corporatil'o) di tutto il terreno destinato all'agricoltura, cioè 1.650 acri; poi fallimento di que– st'iniziativa a causa della crisi del '29-'30 e clella ristrettezza del mercalo a disposizione; quindi ritorno a gestioni privatistiche e soprattutto attesa di destinare quei terreni ad altri scopi - c'è cla domandarsi di qual mai ma– trimonio tra città e campagna sognasse Howard, di quale mai intcgruzione tra vita rurale e l'ita cittadina ciancino i suoi elogiatori, i suoi storici. La verità è che da un punto di vista economico-finanziario il settore camr>afITia è slalo un compll"IO fallimenio; dal punto di vista sociale costituisce sola– mcnle una difesa dall'c,·entnale, 1emuto, congestionamento della cittù. cl) Cioè il ceto conta~ino non interferisce, con le sue naturali carat– teristiche, nella mistura sociale che Je citti,-giardino dovrebbero fa\'orire. E &e poi i « rurali » vanno in cittì,, che cosa gli viene offerto? A Welwyn un solo cinema, due a Lelchworth: programmi commerciali, cioè scadenti; Chiese d'ogni tipo, dopo J'entusiasmo iniziale - a L. - per un'unità religiosa superconfessionale: sono forti soprattntti i Friends (quaccheri) e le Free Churches; A Letchworth una discreta biblioteca, e un museo basato su reperi– menti preistorici e re1itti dell'occupazione romana; a Welwyn alcuni club per ragazzi, gestiti da organismi statali per l'educazione della gioventì1, e dall'YMCA; Spettacoli - di prosa, di musica e d.i clanza - organizzati dai dilettanti locali: filodrammatiche, insomma; di lil'ello scadente da] punto di l'ista artistico, ma utili perchè richiedono una partecipazione au.iva dei cittadini (il guaio è nel rer>ertorio: come sempre niente legame con il folklore locale 194

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