Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953

delle classi la,•oratrici e dei mezzi di giungere ad una ,•ita migliore, fu a.rrcstala anche Sofia Perowskaja, accusata di propaganda socialista e di cospirazione contro lo Stato. Quasi tutti quei giovani, nobi.li e ricchi, furono arrestati, mentre lavo– ru\'ano, sia vangando la terra, sia nelle fabbriche; e la. Pcrowskaja, comf' tante altre gio\'ani eroine, fo arrestata in un <1uartiere 01>eraio, O\'C lavorava come operaia, sotto un folso uorue, per nascondere la sua nohiltì,: la qual cosa fu una pro"a assai gra\'C per la barbara autorità russa. La nu,ggior parte di quei giovani fu tf'nuta in carcere preventivo per 3 :umi; Sofia Perowskaja, mercè l'in– tervento cli suo padre, scnntore, Cu rilasciata in libertà Jnov,•isoria dopo 9 mesi lii carcere; ma fu obbligata daW11u1oritì1a star in campagna, nel– la Crimea. presso sua madre, fino all'csi10 del processo. Durante quei duC mesi che visse colla madre, si potè apprezzare Sofia arwhe dal lato intimo. Di animo gen– tile f' affettuoso, essa prcslò tulle le cure e tulle .le attenzioni possibili alla madre, non abhandommdo nel medf'simo tem1>0, mai, l'idea cli con– tinuure il suo apostola10. A tal uopo, neUa ,•illa stessa dei suoi vecchi m•i aristocratici, [aceva tulli i lavori di casa per itnparare ad essere una brava massaia, all'og• getto di poter poi recarsi, in seguito, alla campagna, in ,•este clicontadina, senza attirare su di sè i sospetti del pÒpolo e dell'autorità la qual cosa avveniva sempre ogni qual volta non si sapeva maneggiare abilmente la vanga e gli arnesi. di cam1rngna. Essa lavorava con un 'energia in- 188 stancabile, senza mai annoiarsi, tan– to alla cucina quanto all'orto, e non aspettava che una nuova occasione per riprendere la propaganda per il bene del popolo: il che formava come la religione della sua esis1enza. Durante questi anni di vita, se. condo 1ei, poco operosa, Sofia Pero– wskaja si abbandonava spesso ad u– na malinconia ,nalaticcia. Essa a– vrebbe voluto o soffrire coi suoi com– pagni di sventura, o lanciarsi di nuo– vo nell'ambiente popolare. Ma il pensiero della madre e del danno, che poteva cagionare la sua fuga a quei compagni che si trovavano, CO• me lei, in liberti, prm•visoria, la trattennero nelle deserle c1uupagne della Crimea. Finalmenle, alln fine del 1877, do– po aver seduto sul banco clegli accu– sati nel gran processo dei 193. fu assolta dal tribunale imJleriale, ma immediatamente mandata in esilio, in uno dei governi settentrionali del– la Russia. Durante il viaggio, le riu– scì <li addormenlare, coll'o1•pio, i gendarmi suoi custodi, e fuggì. Dopo la sua fuga, vane furono le ricerche della polizia impniale per riprenderla. Sdfia Perowsk11ja 1 mutando sempre domicilio e nome, sfuggì per tre an– ni continui ad ogni agguato. Persegui1ata per aver intrapresa un'opera di propaganda, che corri– spondeva pienamente alla sua indole mile ed idealistica, e forzata dalle còndizioni slesse dell'ambiente russo, che opprime sino a soffocare ogni palr>ito verso un migliore avvenire, Sofia Perowskaja messa nell'alterna. tiva o di abbn1H1onarsi nel una 1>assi– va inerzia o d'impegnare la lotta con mezzi terribili, che ripugnavano ben– sì al suo cuore ma che erano inevi-

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