Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953
spondeva gettando nelJ' Accademia un disgraziato polJo vivo senza pcn• ne, con questa esclamazione irrive. renle: « Ecco l'uomo di Platone». In realtà, si sbaglierebbe se si ve• desse in questo aneddoto una prete• sa dimostrazione della fi1osd.fìu di Platone. Tutt'a] più esso potrebbe dimoslrare a quali contraddizioni son soggetti gli idealisti, perchè per l'aulore di Timeo e per tutta la sua scuola « L'uomo è un. dio cmlu.to che si ri• ('<mfo dei cieli ». Ma forse conviene di rivedere il problcnrn souo un altro aspetto e di donmndare agli indigeni dell'Africa Centrule, deU'Asia o dell'lnsulindia « che cosn è una scimmia?» E non bisognerà stupirsi troppo se rispon• dernnno che le scimmie sono degli uomini selvaggi molto intelligenti, che formo finta di non saper parlare 1>er paura di essere forzati a lavo. rare. La bouttrde non è soltanto spi• ri1osa è anche profonda, perchè esi• stono tra il hworo e la parola dei rapf)Orti, sui quali ritorneremo: lru l'altro, <1uello che molti lavori non possono essere insegnali con l'esem• pio, e imitati o, come si dice, t< CO· piali )), ma esigono 'la comunicazio. ne Ira il maeslro e lo scolaro per mezzo del linguaggio e che il lavoro pro1)riamen1e detto suppone un or• dine tinto, anche se il lavoratore se lo dì1 egli stesso. Si può parlare senza metafora de] la,•oro degli a. nimali, acl eccezione degli animali domestici, impiegati per la caccia, la pesca il trnsporto, l'agricoltura? Delle scimmie sono state a(ldome• sticale per certe raccolte, e ve ne sono rhe figurano sulla lista dei fon. zionari delle colonie deU'impero in. glcse e olandese, esse riscuotono il loro salario io natura, ma non sareh• be impossibile pagarle in danaro co– me lo dimostrano le CSJ>Crienzelatte a Yale su dei scimpanzè, iniz.iati con dei distributori automatici al. l'uso ed al simbolismo della moneta. Tuttavia, si tratta in questo caso del• l'umanizzazione artificiale di c1ual. che individuo, e l'osservazione de• gli indigeni resla valida in generale: il la,,oro è una llelle lrontiere più nette tra l'animale libero e l'uomo civile. Quanto iill'uomo «naturale», quc• sto Adamo ili prima 1.lella colpa che i f)rimi csploralori dell'Africu han. no creduto di ril'onosccre nel goril. la - da cui i ritratti moho foula– stici cd idealisti cli esso - è per i popoli vicini al suo .1hi10, << l'uomo dei boschi >>. È in questo modo che i negri, i gialli indi~no lo Sf'im. panzè, l'orangul:mo o il gibbone, mentre che i romani davano lo stes• so nome alle loro cliviniti1 delle fo. reste (g)j dei silvani) e i Boeri agli indiani del Truns,•aal ricacciati nel– la giungla (i boscimani). Da tulio questo si vede quanto Cosse, per molto tempo, impreciso il liu1ite traccinto nell'innnaginazione cli popoli, lra dio la bestia e l'uomo. Le ricerche moderne ci clanno qualc'1c nozione pii1 chiara su que]. lo che ci separa dall'animalità? Tre soglie cli.slintc seguano l'e"o• luzione dei comportamenti attribui• ti, secondo documenti necessaria• mente [rau1me111ari, agli arcantropi• ci, paleontropici, e antropici. NeUa concezione classica su questo sogget– to c'è dapprima la posizione verti• cale che pare caratterizzi non soltan– to (< l'uomo di Giava>), (Pitlwcmi- 183
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