Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953
zione. E d'altra parie, noi abbiamo un'estrapolazione illimitata di qual. che constatazione rigorosa ma tanto più distaccata dal conteslo m.nano, una teoria che 1nctcndc ridurre ad un puro susseguirsi di cause ed cf. fo11i 1 111 solo gioco delle u leggi fasi• clic » l'appurizione di qualchecosa che le contraddice. Questo <1ualche– cosa è dup1>rima fo vita cellulare, di cui ne~mia teoria atluale permette di com1)re1ulere l"appari1.ionc terre. stre IJartcndo dai fenomi conosciuti; cd è poi c1uclla forum di ,•ita forte• uwnlf' 1·011traddi11oria cd improbabi• le, che chiamiamo il peu.sit•ro. JI creazionismo delle religioni ci 1,rcsc-11111 l'imngine del noslro destino come u1rncurvtt chiusu, scnzu polcrei s11it•gan•, 11llro che con dei misteri i111penc1rabili, come In «•·adula» e la « rcdenziorn• n come dal bene al male e dal male al bene, il ciclo si uabilLIICa e si chiuda. L·evoluzioni• s:u10 scicntifaci11-tnci mo.:ilra con org<r glio una ac(.-e(crnzione del i,rogrcsso lanciata come una i1>erbolc allra\'er– so il ICIUJ)O e lo spazio, 5enza darci una idea migliore dei vnlori di cui il 1erruinr « progresso » è uffcrma• zione implicita, e senza rcntlcrci con• 10 dcli<' ri,•ohe e degli inudullamcnti 1)Crnumcuti tlell'uomo di fronle alla nalura, e neppure dei regressi evi– denti che si manifestano nella suo storia dal punlo di visla di un 1>ii1elementare apprczz.amcnlo dei ,,aJori. le due 1eorie si sovrappongono nella 111entaliti, 1noclerna piultosto conlraddiccndosi che com11lct11ndosi e 11 umt('ngono unu strana conFnsionc m•i ccr"clli tlci sa1>ien1i e dei ere• dcnli (ogni uomo è nccessuriamcntc l'uno e l'altro, in un11 ccrlu misuru). Il f•n·dcnt<', sulle origini dell'uo• 182 mo, daterà la sua apparizione, gior• no pili giorno meno in funzione di una cronologia pcrfettamcnle inso• stcnibile. Se voi ponete la stcs.sa do– manda ad uno scienziato, egli esi• tcrà tra dei punii di rircrimcnlo 1>oco numerosi e molto lrugili, che separano delle migliaia di secoli o dei milioni di anni e <1ual<'hevolta di pili, e esiterà nelle definizioni ri. S(>ettive di arclieantropico. pfdf>nll• tropico ed antropico. Infatti, è incapace di fornire un criterio dell'umano che non sia pu• ramente convenzionale, o ancor peg• "io, che sja accettabile dalla mag• gior parte elci suoi coliegli i e tlei suoi simili. La definizione meno relntivumcn• te controversa sarebbe che l'uomo è unn scimmia disndatlntn, un moslro• aborto che viene ul mondo /ero e resta infantile dieci :inni di pii1 di una normale scimmia, un essere faJ. lito che la insufficienza della sua ear. cassa, dei suoi peli, della sun musc<r lalura, delJa sua dentizione. eondan• na a sparire. TI fatto che egU sia soprav"i~nlo è <111elloche gU n11tro1)ologi spiega. no meno. Noi siamo, dunque, su questo soggetto, ridolli nppnr<'nlc• mente, come gli scienziati '" gli i,ICS· si credenti, a formulare df'i 1)arn• dossi pili o meno brillanti, che rin• novano quelli di BufTon o di Pn3f•al. 2 DALLA SCIMMIA ALl.'UUMO « /.,'uomo è un <mimale a.due pie• di senza petme ». Questa definizione è, 1rnre, di Platone, ul <1u11leDio– gene o <1ualche altro umorista ri•
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy