Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953

parlarne ». Crediamo che ww la/e <<critica» gratuita è una cosci imle– g,w e scn:c, utilitù. Noi noti. ltf)JJ<1r• tc11fomo ncp11ure agli uomini che si consol<mo all'itle" clic gli mwrcltici, vedete, « 11011 hanno l'ap11oggiu dl!-l– Le "'"sse, cd è per <Jucsloche non so– no ,,cricolosi, )), Noti. si trnll<i di sa– pere dietro chi vi è oggi ww uwss,1- più grande o più 11iccofo, si trntui dcll"essc11za della dottri,w ... ... Certi credono che il marxismo e l'mwrchismo lwnno i mc,lesimi pri11ci11i, clw non esistono Irti di es– si clic delle divergenze di tnltic/w ... È ,,u.esto un grave errore. Noi credictmo che gli a,wrcltici so- 110 dei veri 1wmici del uwrxismo. l'er co11scg11e11za,riconosciamo ,,,,. cli<• e/re bisogn<1comlurre unn uern lotta co111ro i veri nemici. 1Jisog11a, dum111c, wwlizznre fo cloltrim, a,wr– rliica cfol 11ri11cipioalltt fine ccl csu– mim,rfo et fondo, sotto tutti gli <ISJ>CI• ti. La pictrti. mi.golarc dell' ctnarclti– smo è « l' i11divi<luo », la cui libera– ;;ione è, secondo esso, la condizione pri11ci1mlc della liberct:.ionc della massa, della collettività ... La sua J>a• rofo d'ordine è « tuu.o 1>er.. l'i,ulivi– duo )>. Mentre la pietra angofore del marxismo è lei « mllss,1- » fo cui libe– razione è, secondo esso, lti comlizio. ne pri11cipcilc del/,,. libert1zio11e del– fl individuo. Cioè secondo il marxi– smo, l'individuo 110n. può essere libe– rlllo, finchè, 11.on l o sarà la massa, ciò fa che la suti parola d'ordiuc è « t.ut– to per la uwssa ». 1 « Tuuo per la massa »? Qucsla fra– se, 600 ad oggi, non ha servito ai rapprcsen.wuti e/ella massa che a realizzare la loro vera parola <l'or- 1 STALIN, Anarcl1iJmO o Socialismo? di.ne . « Tutto per me ». La carriera di S1alin ne è una prova. Clii, invece, dice « tuuo per l'individuo» pone l'uguale dignilit di se stesso e delfal– tro, tutto ciò che è coscicnzn cli sè e rifiuta di striciare ai piedi un dit– tatore, Marx, nel Mmiifcsto Comunistu, scriveva pure: i( /.,1, libnt1z~o,ip ,;,.'i ciascuno sllrà fo condi=io,w dellt1 li– bertà di tutti, >> ma il contesto pra• tico del Mnnifesto contraddiceva questo motto libertario. Lenin e Sta– lin hanno cancellata la CQ»lradclizio– ue marxista, meuen<lo la prelesa « Li– berazione di tutti ,, come la condi– zione de/In libernzionc cli cictscuno. I loro successori tengono, oggi, la chiave deJla prigione dove la metit dell'nmanitit è cl1i11sn;dove si sa che, secondo la loro teoria, ogni. uomo non può e uon deve libernrsi, uscire mentalmente e fisicamente dalla mas– sa schiava, sottrarre allo Stato-Lc– viathan un solo soggetto, alJa trup• J>a servire una sola unità, almeno finchè il comunismo non è s1ato rea– lizzato integralmente, sollo la clire– zione industriale, mili1are e polizie– sca dei rappresentanti della massa. Rifiutarsi incliuidtwlmcntc alla guerra, per esempio, è secondo la dialettica conmnista, servire il cam– po della guerra - perchè (< la guer– ra ,, come lo (e s(ruttnmcnto ,1 è de– finito neUo spirito e dalla penna <le– gli stal.iniani, cou1e ciò e/te si OJJ/JO• "<' nl comrmi.smo, e non come ciò che schiaccia l'individuo vivente, pensante e sofferente. Cosi Aragon un pcrfcuo interprete della dia– lettiC':1 comunista, quando scri\•e: i< Ogni colJJO che gli. intellettm,li, [>(ISSatietile posizioni nwrxistc, 11or– tPrmmo colllro lt, J>arofo d'ordine: 175

RkJQdWJsaXNoZXIy