Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953
nou realizzando 1>il1 i profilli di una volta, si trO\'ano abbastanza conten– ti pcrchè se da una parte banno per– duto 1)ossibiliti1 di lucri hanno gua– dagnato iu sicurezza personale e fi. mmziaria. La do1trina e la pratica di Mao Tse contraclice così in vari punti fon– damentali, e principahueute sul ruo– lo rivolm;ionurio dei contadini, le te• si 1•iì1famose del leninismo e dello s1alinis1no. Per non parlare di Ira– zionismo, di de,,iazione e di dissiden– za, si è 1>cnsato bene di decidere, tanlo in Russia come in Cina, che il maoismo è uno s,•iJuppo e non una co111r:1dizionc del leniuismo e de1Jo stalinismo, uno sviluppo appropria– to ai pucsi come lu Cina e gli stati dcll'Asin meridionale descritti come JHlesi semi-coloniali. Ciascuno è li– bero di giungere alle conclusioni che ,•uole, ma è un fa110 che i I maoismo è il pili gio"ane dei tre ed essendo stato riconosciuto come dottrina va. lida, seguirli uno· S\'iluppo suo pro– prio. La statura di Mao Tse frnuan– to ha raggiunto proporzioni grandi ,,irnnto ,1uclle di Lenin e di Stalin, e Lenin e Stalin sono morti e Mao Tse ha probabilmente molti anni :mcor:1 cla campare. I coumnisli cinesi hanno ,mcora una grande venerazione per Lenin e St,dii,1, e non dimenticano il gesto del governo bolscevico cp1anclo ri– nunciò a11c concessioni e ai diritti extra-territoriali ottenuti in Cina da– gli Czar. Per loro la Russia è il pae• se della 1>rima rivoluzione proleta– ria, ma con che occhi guardano i russi ai comunisti cinesi? Quando si pensa che cla1 1934, anno in cui si ri– cominciò a parlare in Russia di pa– tria e di patriottismo, tuua la cuJtu. ra sovietica si mise per una strada di 144 esaltazione del popolo russo culmi– nante nel brindisi di Stalin il 24 maggio 1947 e nelle sue cinque Jet• tere sulln lingufaticn· del 1950; quau• do si pensa che per essere un buon comunista in Russia bisogna essere persuaso che qu:11110 v'è di bello e di grande nel mondo è di origine russa, si può concepire come un'altra gran– de potenza cornunisla come è or.i la Cina sia loro di grande imbarMzo. C'è poi una qucs1ione di llOpolazio– ne. La Cina conta adesso circa mez– zo miliardo di abi1nnti. Con un pe– riodo di pace, di S\'iluppo industria– le ed igienico, non ci sarebbe da mera\'igliarsi se al pritlCÌ(lio del se– colo venturo <1uesto numero venisse ad essere raddo1,pia10. Quale sarà <1uindi allora il pOf)Olo pii, grande del mondo? Afa ci sono indic:,zioni precise. Al– lo sco1>1liOdell.1 guerra in Corea la radio cli Pechino riumse ventiquat– tr'ore senza darne notizie, cd i ci– nesi non intervennero che (luando videro le truppe americane ""''ici– narsi pericolosamente ai confini del– la Manciuria. E' perchè la Sloria ha insegnato che è da c111ella!)arie che il loro paese fu ri1)etuta111ente inva– so che Mao Tse inviò armi e volon– tari in Corea, e non pcrchè fosse <1uesto il desiderio dei Russi. Que– st'azione salvò la Russin du 11110 smacco 1>oli1ico e il suo satellite da una completa disfatta militare, ma d'altra fHlrte arrestò pure ogni sua vellcitì1 impcrialisl.a da quella JMrte. Quando poi finì la guerra mondia– le in Oriente, se Mao Tse Cosse sta– lo una mera pedina del Cremlino, a– nehbe •stabilito la s1v1ca1>itale ad H11rbin, da dove a,,rebbe riccvulo con faeilitì1 le istruzioni e i riforni– menti che Stalin gli avesse voluto
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