Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953
siuistra o non sinistra, e se c'è chi aspclla lo sbarco dei soldati del ge– neralissimo è per tutt'altre ragioni. I Catti so1>rncceònati non danno tulla\'ia che una pallida idea d~Ua intricata e fortunosa carriera di Ciang Kai Scek, della sua comples– sa personalità e del gioco di aspira– zioni, di ambizioni e di interessi che dietro a lui e intorno a lui si sono accumulati e succeduti in questi ul– timi trent'anni. I Comunisti lo de– scri\'ono come « un cane degli im- 1,erialisti )>', e finchè Ciaug conti– mm ad aver bisogno dell'aiuto ttme– ricano l'ingiuria appare pili che giu– slificata. Ma in realtà è altrettanto ingenuo e semplicista il credere che Chiang rice\'a i suoi ordini da Wa– shington come il credere che Mao Tse Tuu/! riceva i suoi dal Cremlino. Si racconta che quando giì, In \'it– toria :,ve\'a ripetutamente arriso al– le tr111>1>e di Mao Tse, Stalin mandò a quest'ultimo, in segno cli amicizia, un libro sulla tattica guerrigliera dei Russi durante l'ultinrn guerra. ~'lao avrcbhC' quindi mostralo il libro al suo vecchio com1lagno d'armi, il ge– nerale Lin Pino, e <1uesti, restituen– dolo, a\'rcbhe detto con un sorriso: << Se avessimo rice\'ulo questo libro dicci :inni fo non rimarrebbe oggi di noi llèf►pure l'ombra )), Anche se non \'Cra, <1ucsta storia è molto illuminante. Essa riepiloga tulla la storia dell'influenza russa sul movim('nlo comunista cinese e 1110- stra \'i\'id:11nen1e l'indipendenza di quest'ultiu10 nelle sue origini, nei suoi metodi e nei suoi trionfi. Quando esisteva ancora la Terza IntCrnazionale e la situazione ri"olu– zionaria dei vari 1>aesi\'euiva aJ>erta• mente discussa in Russia, il Partito 142 Comunista Cinese, seguendo le direi• tive russe, commise sbagli sopra sba– gli e soffri sconfitle sopra sconfitte. La pili clamorosa fu quella del 1927 quando (u brutalmente so1>presso da Ciang Kai Scek, dopo avere esso stesso cercato un'alleanza secondo la teoria che la Cina non era 1,ronta per una ri\'oluzione proletaria e che <1uindi il dovere dei comunisti era di Fare un fronte unico con la borghe– sia nazionale contro l'impero, il feu– dalismo e il ca1,italismo straniero. Piì1 tardi, quando una tale allean– za non era piÌt possibile, le istruzio– ni da Mosca erano che la rivoluzio-, ne poteva solo essere latta dal 1,ro• letariato industriale e che sul 1>iano militare bisognava mirare all'occu– pazione delle grandi cittì1. Chu Tch riuscì difa11i ad occupare parecchie di queste ei1ti1, inclusa Canton, ma ne fu finalmente scacciato, soffrì una strage lcrrihile di Cronte ad Amoy e dovellc finalmente ritirarsi a Cing Kangseian dove tro\'Ò Mao Tse Tung che seguendo una tanica di\'ersa sta– va r•onendo le basi (li una forza co• 1uunista indiflemlent.e. Per questa tattica Mao 'fse era sta• to prc\'iamcnte espulso lini Comita- 10 Centrale ed è probabile, benchè ne manchino le f>rO\'e, dallo stesso partito. Secondo Mao il proletariato industrinle cinese era troppo debole ed il suo spirito ri\'olnzionario l'ap- 1>annaggio di una minoranza. La \'e– ra forza rÌ\'Oluzionaria della Cina era da l.rovarsi Ira le innumeri masse contadine impoverite ed esasperate da esazioni, devastazioni, guerre e briµ:antaggio. Caduto l'impero e mi– nati i principi morali e di vita civi– le del Conhtci11nesimo, priv111cdalla competizione industriale di tutte le arti e i mestieri con cui arrotonda\'a-
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