Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

gcere ufficialmcn1e Franco, im•ia la seguente minuta di nota all'incari– cato d'affari spngnolo a Berlino: « Ora che il generale Franco si è im1n1dronito delJa capitale spagnola, Madrid, e che il suo governo ha così il 1,otere su gran parte ciel territ<r rio, il governo tedesco ha preso la decisione di designnre un ra1>pre– sentan1e ufficia.le presso i I governo del generale Franco per la sal"nguar– dia dqdi inleressi tedeschi ». Ma bisogna lasciar la minuta d.i noia nella eartclln. Questa avventu– ra un poco mor1ific11nte non 11ltera la fiducin di Franco, almeno c1ue1Ja che egli ostenta. lnfo1ti, parlando al nuO\O incaricalo tl'affari tedesco, gli sJuggc: cc lo prenderò Madrid, e al– lora 1ut111 la Spugna comprcsn 111Ca– talogna, cadrà in mio potere quasi senza colpo Cerirc ». « Le~gero », non 1rnò fore a meno di commcnlnre il tr-dcsco, un gene– rale che Hitler hn s<"o,•ato nei qua– dri della riserva. Per parte sua, l'ambasciatore te– desco u Parigi anch'egli sconcertato da questa resistenza ,,ittorios11 dei rossi. ne cerca"a le ragioni e formu– la,,a le sue ipotesi in un telegramma al ministro, il JO novembre: « Altra cosa è di sapere se e in quale misura il governo Blum, sotto la 1>ressione delln Seconda e della Terza lnternazionule, pensi di man– tenere seriamente} in questi tempi i suoi impegni di non-intervento. A quea.\2..riguardo non si può non es– sere soq>rcsi clalln resistenza ostina– ta dei rossi a Madrid, resistenza ap– pena spiegabile dal punto di vista Militare». Infine Mussolini, sulla fede di Quei1>0del Llano, tenta di occupare Madrid nelle circostanze rese nte- morahili. li 13 marzo 1937, egli si imbarca per la Libia, inizio d"un vial!gio glorioso. A bordo del « Po– la », egli rice\'e dei comunicati dal generale Mancini, comandante dcli€' forze i1alianc impegnate in un com• ha1timento intorno a Guadalajara. E– gli gli tclcgrafa,·a: « Seguo le for– tune con :mimo sereno pcrchè sono convinlo che l'cntusinsmo e la tcna– cin dei nostri legionari spuzzcri1 la resistenza del nemico. La disr.:111a delle forze internazionali sarà un succ<'sso di grmule ,,alor<", C'd anche di valore poli1ico. Che i legionari sappiano che, io stesso, lòlCguo la loro azione d'ora in orn e che essa ilnrì1 coronata dalla "ittoria ». ]I 14, e~li arriva a Tripoli, si fo proclmnare « Protctto"t'e dell'lslam»; 11011 si atlende piì1 che la cadul.a di Madrid 1>romessa dn Queipo de Lia– no per )'indomani. l\fn Madrid non cade; a Guad11lajara, sono sconfini i legionari; il viaggio t.crmina nel modo piì1 umiliante. Non resta altro che ingiurarc i legionari, ciò che Munc-ini fo in <111cs1i termini: « Ci sono dei fiacchi ira le !ruppe mi!!lio– ri e piìi coraggiose. Non dobbi:uuo essere sorpresi che ce oc sirmo Ira cli noi. Mn i· necessario che ce ne shar:1zziamo ». I!: curioso uvvicinare <111csta 1•ro• clnmazione con le dichiarazioni di Mussolini :1ll'ambasciatore 1cdcsco :t Boma, cho qucsl'ultimo riporta co– sì: « nel corso di un'intervista con Mussolini, questi si è mostralo scon• lcntissjmo dei risu.hati ottenuti dai nazionalis1i s1rngnoli; essi mancano visibiJmentc di spirito combattivo e di coraggio individuale. Evidente• mente c'è una sorprendente pochez– za d'uomini in Spagna. M:1 la Gcr- 129

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