Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

tecnica i) cui significato umano è regolarmente de1ermina10 daJla imposta– zione più o meno sociale che vi sottostà? certo l'arrivo delle prime fabbriche domandò la costruzione di case a basso costo per operai, che è uno studio (di materiali e di metodi di costruzione) altamente benefico se si pensa agli slums (o alle abitazioni del meridione d'Italia, o a certi sobborghi del nord); certo prima di Letchworth gli ai-chitetti non si occupavano di questi problemi, e la prima città-giardino diventò per loro un vero centro speri– mentale ... ma come mai Unwin, l'urbanista capo di Le1chworh, diventerà ben presto un sostenitore del sobborgo-giardino, « tradendo » in pieno l'idea di Howard? E, « tradi » davvero, come alcuni proclamano? secondo noi applicò tranquillamente certi ritrovati tecnici ai luoghi « piì1 comodi », per– chè non aveva dentro altro che una tecnica, appunto, nè l'idea di Howard conteneva la forza necessaria a bruciare le specializzazioni in una fiamma che mutasse le esistenti strutture sociali le quali venivano invece, così, be– nignamente puntellate. La terra, è fondamenlale principio dello schema.howardiano, deve re– stare di proprietà della Compagnia che ne cederà il so1o possesso, a condi– zioni ben precise dal punto di vista della pianificazione: quindi, affilli e non vendite. Affitti a scadenze moho lunghe: 99 anni - per una quota an• nuale fissa; 198 o 999 anni - per una quota annuale rivedibile ogni 99 anni; a Letchworth le industrie potevano affittare solo per 999 anni, ma la quota annuale era garantita eguale per tutto il tempo (diversamente si operò a Welwyn, che per ovvie ragioni dovette cercare d'ingraziarsi i clienti mostrandosi - in questo cam1>0- meno rigida della sorella piì1 anziana). Evidentemente termini d'affitto così 1unghi facevano perdere alle Compagnie il beneficio dell'aumento di valore dei terreni a mano a mano che la città si consolidava: « non ha importanza » penserà il lettore che ricorda come uno degli incentivi della trovata del Nostro fosse proprio la lotta contro le speculazioni sui terreni; ma il cerchio « finanziario >) non ha pietà per le idee sociali: in realtà, come confessa candidamente lo Osborn, le Compa• gnie si rammaricavano per codesta perdita ma si consolavano conslatando che molti clienti affluivano sperando di diventare, con tanto tempo a diSJ)O· sizione, proprietari direlli del terreno (che non è molto innovante, davvero). Orientamento, distanze, piante e facciate degli edifici sono sottoposte al controllo e alle decisioni di un apposito ufficio delle Compagnie. Vale la pena di sottolineare che Welwyn, molto più libernle ne11e fonne d'affitto e in altre questioni di sostanza (non vi si vielÒ l'apertura di spacci d'alcooli• ci, come aveva fatto - sia pure dietro votazione degli adulti - Letchworth), fu rigida ne11'applicazione della tecnica ciel Piano Regolatore: non si li– mitò a prescrivere che in una determinata zona si potevano far solo case, o negozi, o fabbriche ma specificò « solo quel genere di fabbriche ». t una prova, per noi, di come la tecnica urbanistica a mano a mano che en. trava nel1'uso comune si sterilizzasse, riuscisse a svuotare le idee di Howard 122

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