Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

uriale mo' naia) di <1uel che non lo sia la garden-city di Howard. Del resto i suoi maggiori seguaci, già da noi citati, gli attribuiscono pochissima importanza ... Ma alJora, che cosa è che ha importanza nel libro d.i Howard? L'aspetto finanziario? già abbiamo deuo che egli ded.icò molto spazio a questo problema, e nonostante che alcuni parlino di una « sempli:fica• zione moho lontana dalla realtà », ci sembra che l'unica uscita dalla utopia (una ben modesta, piccolo borghese utopia d'altronde) che gli si possa rivendicare sia proprio basala sulla sua meticolosità da ragioniere, che dari, via effettuale a una cittl, - anzi a due - non destinate a rapido sfacelo come capitò agli esperimenti oweniani e fourieristici. Il suo schema funzio11ò, precisamente. E ci riserviamo di indicarne le caratteristiche trac• ciando, piìi innanzi, un breve racconto di come nacquero e si svilupparono Letchworth e Welwyn. JI tipo d'amministrazione? chi comanda veramente sono i membri del consiglio d'amministrazione della Compagnia, eletti, come è normale, dagli azionisti della garden-city l.imited, c'è poco altro da dire (funzionalità, funzionalità ... ma chi ha mai pensato che una banca, per esempio, abbia valore sociale in sè?). Il sislcma seguilo nel concedere o no permessi d'apertura di negozi, e il severo conlrollo sugli spacci d'alcoolici? semmai è interessante rile .. vare come Howard accenni a «negozi cooperativi » ma sia largo di elogi per l'iniziativa privata; solo che )a vuole controllata, sia pure in sede di concessione di licenze (meno che può) e di pressione - naturale - da parte dell'opinione puhbHca (« ... se mette prezzi troppo alti, se trucca la qualità delle sue merCl, se non tratta i dipendenti onestamente il negoziante corre il risc.hio d.i perdere la stima dei suoi clienti»). L'ammellcre una certa iniziativa - per speciali servizi, o negozi - della municipalità (della Società Anonima, è meglio dire)? vedremo come in pratica andarono a finire le cose, e del resto egli non ne era entusiasta. Nè pensò mai d'intromettersi nella gestione delle (abbriche, che rimane .. vano, come in qualunque altra città, in mano ai proprietari privati. Per il Purdom il capitolo più interessante è quello intitolato socia[ citiel, nel quale Howard descrive come si moltiplicheranno le città.giardino: raggiunto il limite massimo di 32.000 abitanti un'altra città verrà costruita - « probabilmente sotto l'egida delJo Stato» - a breve distanza, oltre la zona rurale e con una propria zona ruraJe a disposizione; cosl « si forme• ranno grappoli di città, separate, ognuna con la sua zona agricola, i cui ahi• tanti avranno tuttavia interessi e attività in comune, avvicinati da rapidi mezzi di locomozione ». Queste sono parole di Howard, che nella prima edizione del suo libro inserì un diagramma che mostrava vicino a due città• giardino una Ccntral City, pi\1 grande e di struttura normale: non c'è bisÒ• gno che i commentatori segnalino che l'idea venne a Howard dnl modo te. nuto nello S\'ilupparsi dalla città di Adelaide in Auslrnlin, pcrchè noi con- 118

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