Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953
difficile, perchè esisto,w i,1 proposi– tQ te1u/e11zediverse i11mezzo a noi, ,~d alcune di esse si riallacciano ad ,ma comlizioue sociale del passato, ormtli non più ritrovabile in pra(ica. A,wrchi.smo e sindacalismo sono compatibili tra di loro? Il quesito, per quanto ormai tanto frusto, è stato ,mcora una volta ri– ,;ropostn c(lfo discussione. I 1<:.inclact1- listi)) sostengono che sulle, strnda ciel simhu;ato il movimento anarchico si (trriccl1irebbe cii apporti immensi <li energie che gli 11w,ic,mo nel suo iso– fomcnto. Gli (< mrnrcl1ici puri» so• stengono che il siltdacato è sempre star.o un organo riformista - ed og– gi non è 11ep1mre fJt1ello - e che 11wtt('rsi su quellt1 vùt è volersi 7>er– dere come anarchici. Come si. vede ancora una volw la discussione è sta– u, fattt1 su. degli ismi e quindi aveva asstti scarso valore. Anzi, dava l'illu– sio,ie di divergenze mentre v'è un. punto di partenza su cui tutt.i ci tro– vù111w c/"11ccorclo: gli anarchici \'O• gliono l>~rteciparc alle lolle dei la– \'Oratori. Nf>ss111wdi uoi ha mui messo in dubbio che nelle lot.te dei lavoratori v'è wt lievito di libertù per cui esse costituisco,w ,m terre,w d'azione i– dell/P. Ma - e qui sta il problema. tuttora insoluto - <111ali sono oggi, e dove, le « lotte dei lavoratori»? Come isolarle dal tessuto delle « lot.– te dei purtiti )) i,i cui sono annegate? 1t stato detto: alle lotte dei lavora– tori. si può partcci.,u,re tlmto posse– dendo umt tessero sirulacale quanto non ,,osse,lendola; e ci si può, inve– ce, e#rnni<tre dalle loue operai.e ari. che con una o due tessere sindocaU in tasCCl. Verità lapalissiane. Come vi emno anarchici anche prima di S. /mier, così. vi crnno uomini che com- 106 battevano per le rivendicazioni dei lavomtori anche prima che esi!tesse– ro i_sirtdllcati.. Ma partecipare oggi <1isindacati non ha di per sè rtesswi significat.o a fini di libertà, essendo essi organi ubbidienti dei sramli par~ titi. Chi f<tdell'azione sùulacllle et/ è co11vi1110 della sua utilità, avrebbe dovuto al Congresso citare esempi di lavoro efficace svolto dall'interno delle orgm1izzazioni operaie: solo questo importa e non gli (< i.smi ». Il 11roblema secondo noi per gli anar– chici si pone nel concreto: in quali modi l'rawrchico che Lavora nella fabbrica può solidttrizzurc con i suoi compagni di lttvoro senza servire un partito, incitare alle lotte di libcra– zio11t• del lavoro e pr1rteciparvi evi• umdo ,·he divn,tino strumenti dei politici professimwli? Grosso proble– mll, per il quale il Congresso non ha potuto trovare nemmeno un ClVVio di soluzione. i!: stato ricord(ffO molto lt proposi– to fil Co11gresso che le, vecchia nio– ne Sindacale Italiana (USI) si ern co– stituita dopo In costituzione di Leghe e di C111ueredel Lttvoro loc"li, che d,w,mo l'esn11pio ,folle, più illle,ua possibile azione dei lavoratori, lld o– pem soprat.ut.to di. a1wrcl1ici che ave– vtmo i11i:illto il loro lavoro come a- 1wrchici nelle loro loclllità (Castruc– ci, Abbr,te, Meschi, Bim,zz"i, ecc.). P(trrebbe un'i11dicazio11e molto chia- ra. Il problema cfogli (IIUlrchici (co• mwu•, quituli, sùt che lo si JH.msi en– tro l'mwrchismo, sili che lo si sepa– ri nel qundro d'un simluculismo ri– voluzionario) è t/i. trovare vie concre– te di azione sui posti di layoro, per i problemi del lavoro, in. modo che risulti alfine possibile uscire dal ri-
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