Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

ara. Dalla mozione couclmiva si può dedurre che i due attegsiamenti non erano poi CO$Ì. lontani come umbra. va, poichè tanto nei sosrenilori del– l'uno quanto in qu.elf.i.dell'altro c'era al fondo la coscienza della neceS&ità di ambeclue, per il fatto di essere l'uno il correttivo necessario dell'al– tro. La loro coesisten:::aentro lo stes• so movimento giova perciò ad inipe• dire che l'anarchismo si esaurisca in un puro (etl inefficace) moralismo oppure si riuchiucla i.n un puro ( e comroproclucente) materialismo. Queste due concezioni si compie• tono e sono in.scindibili nell'anarchi. ,mo, al quale danno il carattere di unive.rsalità umanistica che gli è pro• prio, e per cui quando diciamo: a– narchi.smo è libertà; anarchismo è anti-autorità; anarchi.smo è anti.dog• matismo; anarchismo è lotta per la giustizia sociale, ecc.; affermiamo via via qualche verità part.icolare dell'anarchismo nel quale tutte quel– le verità si ritrovano, ciascuna por• tata dalle persone che J>er tempera• mento per educazione per conclizio• ni I.a fanno propria entro il quadro comune della volo11t.à·cli.•/jbcrtà•co11- me::.zi.cli-libertà. A Civitavecchia questa molteplici,. tà illdis1,et1sabile dell'anarchismo .s'è .espressa col codicillo esscn:ialc che le « iclce » di ciascuno hanno valore solo se trovano una conferma ncl– l'a:ione personale: cioè le verità no– stre son vere solo per quel tanto che ci riesce di tradurle negli alti della nostra vita quotidiana, che dive.nti• no il costume del nostro vivere. Guai a dimenticarcene un solo momento: noi in quel momento ci allontaniamo dal fine che diciamo di volere. Ciò eh.e vale sul piano sociale (ben si è detto: « non bisogna mai ammettere tra l'oggi e il domani un periodo lransitorio che accetta l' autorità ») vale ancor più sul piano persof141.e, clove l'azione sociale si origina e .si alimenta. Deve esserci sempre coercu:a tra mezzi e fini. Il test, quimli, del no– stro c,girc anarchico di ogni giorno, ciascww l'ha in sè: 6 sufficic1,te che egli si chi-eda se ogni azione sua è orientata in. semi cli ttwggioro liber– tà 1,er sè e per il suo pronimo. E per l'a:ione di gruppi basta tenere presente che ogni iniziativa che non operi a diminuire le 1>ressioni dei mille organi dell'autorità non rap– presenta proprio nulla nella direzi0- ne dell'anarchismo. Si può combattere contro lo Stato in atto (cioè contro chi detiene oggi l'autorità ed il potere) sen:a />Crque– sto agire contro I.a illibcrtà dclJo Sta• LO in sè: ciò accade a quanti per ta• le lotta si propongono la creazione di apparati (partili o sindacati) che a lor volta. concentrano Potere ccl Au– torità e quin<li conducono alla crea– zione di un altro Stato. Si può com– battere contro la Chiesa senza per <Jttcstoessere anti-clogmatici, si può essere fedeli. alla lettera di S. lmier ed essere contro il suo spirito. Mala– testa che è .stato il più grande conti• ,watore di S. lmier, poteva ad anni cli dist.an: a da quel Congresso criti– carne le formulazioni conclusive. S. lmier significaua rivolta radicale con• tro il principio orga11izzatiuo che è la tradu.::ionesociale ciel principio di autorità: e non. si tradirà mai quel• l'atteggiamento anche se ,ion. se ne ripeteranno gli enunciati, sempre elle combatteremo pe.r fini di libertà con mezzi di libertà. Il .seconclo argomento, discusso a Civitavecchia: « Gli anarchici e le lotte operaie », è oggi più che mai 105

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