Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

$0<·ietà. Questo concetto tiella lotta tli classi è staio erP<litnto dà Partiti 01,erai, i quali u11ziaspiru,10 direi• taÌucntc nl potere, cun lo scusa di metterlo a servizio della Rivoluzio– ne, mo col risultato certo che i cc,p<>– rioni che vi andron110 (percllè cer– to non snrà tutta la classe) vi s'inse– dit•r1111110 a loro volta per n.on più c,bbc,11do11urlo. Lu lottt1 di eleusi è certo un episo– dio della Rivoluzione Sociale, ma nott è lutl.a la Rivolu:ione. A questa pc,rtecipc, tanto l'operaio, ùuoffcre11- te del gioco capitali.ua , quanto l'uo– mo di cuore indignato dollo spt!tla– colo dell"ingiustizia. Il nwtament.o delle co,uli:ùmi tecniche cd econo– miche tiella produz.io ,w, 'i vincoli tli fratellan:n e di coor>eru:iorw che si stabiliscono fm popoli, - la spinta forte della scienza, i cui progressi so110 impediti dalle paure e dagli in– teressi occulti e palesi del borghesi– amo, - lo sfacelo sre.uo de' costumi, e il bisogtto crescente di godime111i morali negfindividtli, - tutte que• ste ed alrre cause operano cosi sicu– ramente a pro1JOCare IB rivoluzione come la lotta di classi. T~aribellione su•ssa ,/ell'operaio lw per causa, non. snupre la sua cresciuta miseria, ma S/H.!SSO cmclac l'elcvc,mento della sua coscienza. morale. E dietro la classe operllÌa propriamente detta, quella cioè degli operai occnpati ctl orga .• nizzati sta la massa dei proletarii, de' disoccupati, tlcgli spostati, - eser• cito formidabile che sopraggiungerà allorquando l'aristocrazia dei Partiti operai e pseudo-socialisti, conquista• lo il potere e la ricche::a, vorrannu goderseli u mo' di privilegio, come f,·oo la Borghesfo n.cl 1789. Al cadere del/' Internazionale, il 1uirtito socialista si trovò divi-10 in 72 autoritari e annrcl,ici: i primi (mar• xùti, collettivisti, socialisti democrt1- tici) concepivano la società futum sempre retta da uno Stato o Governo o Potere, che legifera, amministra, giudica, condanna e reprime e or– gcmizw il la1JOro e i « servigi pub– blici»: i secondi {comunisti. e <-ol– lenivisti) la co11cepiva110come un aggregato di libere associazioni di consumatori produttori. Il partito socialista autoritario, itt luogo di tenere alta contro a' partiti operai soprnvvcnuti, la batuliera ,lcl Socialismo, cioè tli tutte le rivendi– ca:ioni ,wume e sospingere la cl""'' operaia orga11i:::ata fuori la cercl,fo segnalatalc dai suoi interessi di clt1s– se è ,mdato degenerando: ed è rict1• duto prima nel parlamentarismo, poi 11elriformismo, cioè nella m•ga– zionc de' suoi principi fondamen• tali•· ln.fi ,w, che cosa si ,leve farn? u.Noi dobbiamo ritlive11ire socialisti» è .-sta• to detto giustamente; e il compito di rialzare la btmdiera del Sociali– smo SJJClla oggi agli anarchici. I quali ultimi conseguenti 4' loro pri11- cipii, sono e sara11rn:, fino alla fine anti-parlamentari e rivoluzionari. Siamo rivolu:iom1ri, e cominciamo da questo che, sc11za. discutere qui cerla filosofia iu vog", secondo cui la Rivoluzione viene da sè per for:a no1l di 1wmi11i ma di eventi, noi ere• ,liamu di potere e dovere con l'opcrn nostra collettiva e indivitluale, ma– turare, accellerare, provocare la ca– ta.1trofe, tla cui lo società risorgerà rigenerata. · Noi abbiamo gran fede ncll"ini– :iativa individuale tanto neJ campu delle idee <1uanto in. tJuello dei fatti; e la invochiamo con tutto il nostro cuore. Contro lo Borghesia appiat•

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