Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953
Dopo aver indicati i principii co– muni rra gli anarchici comunisti e colleuh•is1j, il documento che se– guiamo, passa ad esaminare le di(. ferenze tra essi e gli altri partiti operai e pseudo socialisti. • Questi partiti 1Utt'i11,$iemc cre• dono comp"tibilc - e qui sta il loro errore - il benessere degli operai, se 110n con le istit.uzioni politiche ed economiche vigenti, con le altre af– fi,1-i a queste: e non vogliono rico– noscere che queste, comut1quc si C4• muJfino e<l imbellettilto, sono fomc perenne di privilegi, di disuguaglian– .ze e di iniquità sempre rinascenti. Di fronte ad eui stavano i socialisti. Questi avevmw appunto per divi.sa il principio contrario, che il benes• sere del 'operaio è incompatibile col ris1>etto degli interestti borghetti. Di più, per i socialisti la questione .~o– cial,~ non è quetttione di classi riva– leggianti fra loro, mt1 di giustizi" e di progresso per lfltli e di abolizione delle clas.si : e nemmeno è questione esclwivamente economica, ma ad un tempo politica e m.orol.e. Qu&ti prin– cipii portarono di buo,1. ora i so• cialisti ad attaccare IUtte le istitu– zioni vigenti, cioè la proprietà, il ioverno, la famiglia, la patria, e ad Pievani al concetto di una Società nuova, fo,ulata sull'armonia degli inrcressi, sullt1 libera auociazione an• che al disopra ,/elle frontiere degli Stari, a vagheggiare ili.somma un nuo– vo patto di convivenza sociale, patto di amore non di .violenza, di egua• &lian:a ncn d'o1>pressione... » Ma, « qu.mto carattere universale il So– cialismo lo ritiene fino a Prou.dhon: Marx, il grande avversario di Prou– clhon, fondò la critica socialista, non ttu principii superiori, ma sulla base ristretta delle teorie economie/te ca– pitalisti che ( le teorie del valore, del cambio, dei profitti e dei salari.i),, $U fatti pi,ì o meno lransitorii, comP la inve11:.io11cdel grande mecc011isnw e l'accentranwnto delle ricc.he: ::.z.c. Nmt vedendo cl1e fo lolla tra operai e ca– piwlisri, egli legillimò anticipata– me11te /'csclu:Jione dei Partiti opc• rai ... » E la lu1crnazio,u1/e? La gram/e arm<1che si era andata Jorgiando J>Cr l'em,mcipa:ione della. classe opera• ia, pcrchè si spuntò? .: l · foternazionale come orga,w di combattimento e di emancipazione cieli' operaio, falli imerame,1-te al suo scopo: come affcrma:ione dell'entra• '4 in a.i:iotie della classe operaia H• gnò """ grande d"ta nella st.oria. Ettsa cominciò con un programma modesto (che restava in qua del so– cialismo) di credito e di coopcra:io• ne, e progredì nei suoi Congressi, elevamiosi in/i rie all'idea della pro– prietà collettivo o tl'un riuovo as.J,•t• t-0 sociale. Se non clae, giunto a questo 1um– to, essa non potè andare più innan– zi. Risolto il problema economico, avrebbe dovulo affrontare il politico, ripudiando l'idea dello Stato [>Opo– lare o del Socialismo di Stato; per• chè infine una società di lavoraltJri indi.pendenti può così rassomiglforn ad una società di tt/ruttatori e di u– surpatori come il bianco al nero. Ma l' lnternazional.e, beachè assor- . tu al"1 dignità e grandezza di orgm10 e voce del proletariato mondiale. non era che una orgunizzozione mutu11 di ,.esistenza e di miglioramenr.o tra gli opemi. La lotta che es.sa impegnò fu una lotto di classi; pure proJ,•s• sondo di volere per mezw di ,•ssa sgombrare il terreno per un,a nuova 71
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