Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

Gli uni preparano, consci od in• conscii, la dittatura rivoluzionaria, principio e strumento di reazione: gli altri renderebbero, se prevnlcsse– ro la rivoluzione più sanguinaria del necessario, col pericolo che il popo• lo sbi::;;arremlosi dietro le 1.wrso11e perda di vista le cose, e sfinito ,folle ve,uleue qUllsi sempre mule eserci– tate, si lasci poi di nuovo i,oggiogarc. /11.fine, o piuttosto per finire, vi ,•umo i /Hlrtigiani della orgtmiz::azio– ne, e vi .sono di quelli clw vedouo di mal occhio o addirittura 110nl'am• mettono a ,iessun patto. E fra pareri contrari, mentre i primi scivolano nell'autoritarismo e i secondi si le– gano volontarùmwntc le mani, pri-– vandosi dei mezzi più efficaci di lotta e di propaganda, noi rinumiamo inat– tivi o quasi; e non siamo ancora fis• Sflti su un modo d'ititcn<lerci e di procedere insieme, eh.e sia egual• mente lo11ta110 dall' aut.oriturismo de' ptrrtiti politici e dall'impotenza e dal 11u/l(I della disorganizzu::ionc. Per orientarci in me:::::o a così di– verse ccl opposte opinioni e sentenze, per trol1Clfre corto agli equivoci ed aprirci ww via alla coucorclia e al– i' u::i<me,noi cominceremo clallo sta• bilirc principii. fomlamentllli, ai qua– li dobbiamo tenere come ai capisaldi dt>l Socialismo, scevernmloli dagli accessori e d11gli ammini,icoli del sistema. :o. E fana questa introduzione neces– saria e che ci aiuta a formarci una idea chiara della situazione e del– la particolare impostazione dei vari 1uoblemi del movimento anarchico, non di Carrara in modo particolare, ma d'Italia, e ad avere la netta per– cezione anche dei diversi problemi che lo travagliano internamente, sfa- 68 tali alcuni equivoci attorno all'anur• chismo, questo« Appello» program– ma, che è di vera e grande impor– taw.a, fissa altri punti essenziali e caralteristici del movimento anar– chico. « Il Socialismo - per cui noi i.,,. tendiamo nolJ,questo o quel. ~istcma particolare, ma l'insieme de/l(J rive11• ,lica;ioni elevate contro la ~ocietà af.– tualc muove da tm pullto fiuo, dalla necessità di J)Or fine al1a schfavitl1 dell'operaio. Non più salariati, nè salarianti. Questo potere dell'uomo è una vio– lc11zt1, alla natura, è un abuso della /or:.tr: e il reg'"iiodella forza, bruwle e legale, deve cadere. Per rimuove– re il salariato bisogna abolire la pro– prietà individuale. /11,/attiscopo e desti11tlzione di q,w– sta è l'usura, lo sfruttamento deJfo– J>craio.Il possesso giuridico non va• le nulla; 110nproduce nulfo al pro– prietario: ciò che gli giova è la mi– seri" dell'operaio, costretto a vender– glisi per un tozzo di palle. D11m11w bUog11a spe;:are c1ucsto strrm11m1o di usura, togliere questa pietra di scandalo dalla società: bisogna t·– spropriare i proprietari ed i capi(!1- listi sfrut.tatori dell.'operaio e sempre alla vedetta per nuovi profiui, per nuove usure, per 11uovi mo11opoli a danno del consumatore. U11aespro• priazione di tJ1ws10genero, bo11 iJJ– teso, no11 s'esegue con. leggi e decre– ti, che, fi,uantochè i capitalisti ri- 11umcssero in possesso, IJ.Onsi vote– rebbero e non si eseguirebl,ero mai, lntlla è la.potenza che clà loro U, ric– chezza. L'esproprfozione s.i compie in via tli fatto o mediante la rÌ\'O• lozione »••• La rivoluzione. ecco una pnola

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