Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953
,·aziorH• di un tt:iomalf' di sio..isLra, ma anche alla mancanza di uomini atti a redigere tali pubblicazioni. Gli anarchici, - perchè del par• tito socialiua se ne potrà parla.re so– lo qualche anno dopo la scisiione av,·enuta a Genova Ira anarchici e socialisli nel 1892, e cioè verso il 1900, - 11 faranno la loro propagao• da scritta solo tramite i giornali e le pubblicazioni in generale stampa– te in 3.ltre parti d'Italia o all'estero. Ma <1ue&to, invece di semplificare, rese sem1>rc più difficile l'o1>era di diffusione delle idee perchè quasi sem1>re, i pacchi venivano se<1ucstra• ti alla posta, o alla !ront..iera se pro-. venienti dall'estero, e i destinalari ~•mprc arrestati. t infutli sequestrato aHa frontiera il famoso e< Appello» pubblicato dal. I'« Associtl:U:me », giornale che do– wn uscire nel 1889 sotto la 1.lirczio– ne di Errico Malatcsta, 11 come si se<1ucstrarono altre pubblicazioni. Ma questo documento, pubblicato a Nizza nel settembre del 1889, è di particolare importanzu, ed è necessa– rio sofTcrmurcisi, pcrchè vi è traccia• to quello che potremmo defini.re il "' 1 ,rogrnmm4 » degli anarchici di quel periodo di tempo, e io moltissi– mi punti, ancora oggi, programma valido. In <Juesto documento sono esposti, in maniera chiara e precisa, - e ,icuramente do,•nto alla penna del 17 11 giornale iocialiala « La Ba11a1lia a. ~nimanale dei sodalisti dei pacai del mar. mo e di Val di Magra, inizierà infaui le 1ml,blit■zioni • Carrara nel 1900. 11 • lj' Auociazione a, Nizza-Londra. EtM ilal ]O onohrc: 1889 al 23 gennaio 1890. I primi Jue numeri 1i pubblicano • Ni:r.u, gli ahri, fino al u. 7 • Londra, sono la dirjnione di Errico Mala1e1ta. Malatesta -, una messa • Jiunto de– gli anarchici contro i diver1i equi– voci che da qualche tempo and:a,•ano diffondendosi e segna una 1iresa di posizione nena di fronte a molti al– tri problemi. Da 1m certo rnmpo a questa par;,, gli c11ui11oci .si mldema110 i,atorno " noi, e11uivoci di idee ed e11uiuoci ,/i comloua. Parliamoci chiaro. Jli .sono qua.si altreuante scuole e favelle ,1uanti so1w più o meno i mUitami; - da clii fa cou.sisrerc il Socialismo ,aè/ rivendicare allo Staro le ferrovie e le miniere, e nel mendicare dal. MUlistro dell'lutemo un 11ualche appnlto per una società bern!mcrita di operai elettori, o chi .souiliz:ando e dc11ando formole e $pccifici di benessere pretende di aver trovato lui la pietra filo:wfale per la trasforma:ione della società. C'è chi crede che si possa mutar fac• eia all'm,i~r:10 a for:.a di leggine e di suffragi; e chi crede eh.e la rioolu• :ione verrà da sè, come manna ,lai cielo, e clic tioi non <,bbimno che a piegare le braccia ed assistere im• pauibili allo $/acelo della vecchia $OCietà. C'è chi s'è dato a rimoder• nare recentemente vUtte teorie e a rimeuerc a nuovo i<lee tarlate, e già abbamlonate come quelle ,lei/a legi– sla::ione $OCiale, della coopera:ione. della resiste11::;.a, e parlando in gene• rnle, della lotta pura e semplice di clauc contro classe: e c'è chi sì in• caponisce a cre<lereche il Socialismo è tulio esplorato e conosciuto; è que,. sto o 11uel.sistema e non altro; e che ,aon re.sii oramai che a metterlo tulio di un pez:o in pratica « ..... ». Vi .sono altri che comumano tutte k loro forze arrabattandosi a combat• tere orn l'uno oro l'altro caporione 67
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