Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953
nitori della nazionalizzazione della terra, 11011 li iWguiSM'rO "'u questa ph'.1 ampia strada, noi pogsiamo ado1>erare quel rifìulo come in<lice della impo&- 1ihilità per i liberali anche più estranei di diventare socialisti, di uscirf' dn una mentalità alla fin fine individualistica ed egoisticamente competitin. Qui, dunque, cadde la Cl( partecipazione» degli Shaw, dei Webb, alle teorie di Hcnry George. Come in U.S.A. d'altronde, dove socialisti e sinda– calisli (o meglio corf)i ,li mest.iere) appoggiarono J'apostolo della Tassa ni– ca aUe elezioni del 1886, e nel corso deJle elezioni stesse dovette accorg._-rsi che lui con il sociali11mo non aveva proprio nulla a clic fare. J\.faHoward non poteva accorgersene. Evidentemente perchè non cm so– f'ialista, non aven niente a che fare con il socialismo, ci si potrà dire: 11 ~h ciò è noto, r1ui si doiH1ano 11orte a1>cr1e! a che mira tutto questo di– scorso? • Mira a chiarire fino in fondo il Background ideologico di Howard, ecco; e a dedurne la non-oongruenza con certe idee socialistcggianti che se ne fanno oggi bandiera. Nè - sarà bene sottolinearlo a causa di certi equi• voci cui già accennammo, e per la sede cui quesla monografia è diretta - oon lo sforzo che certi artisti stavano compiendo per 1>ortare l'arte a una funzione &<>eialc,fuori dal lusso o dal divertimento: In lettur3 di Morris tlw prospects o/ urcl1itect11re in civilisati.on. , del 1881, non ha certo inOuilo 1ullo schema howardi:mo che, pure, viene tanto esaltato proprio dagli ar– chitetti e dagli urbanisti. 1-Ioward si tiene al suo Hcnry George; il massimo di tensione socia I«-lo senlirà nella Fellowsl1ip o/ tlie New Li/e, in cui si parlava di una coopera– tiva contemporaneamente industriale, educativa e Tesidenzinle da creare nei sobborghi di Londra, 1na che è intinta delle es1>ericnze ideologiche del suo Thomas Davidson: prima seguace di Louis Blauc, poi di Rosmini, poi del– l'o1>era del Vaticano ... e SOJ>ratlutto profondamente, inguaribilmente indi– ,,idualista. E quando un gru1>po dissidente di quella Fel1owship fonJa la Fnbifm SociNy (alla fine del 1883) non è certo Howard uomo da seguirli. Si chitHlr in sè, piu1tos10. Almanacca da solo ruminando le esperien,:c religiose e le ri– velazioni georgiane. Mentre in Inghillerra accadono, fra gli. nitri, i segu('nti a,,,·t•nimenti rhc polrebbero, tuni influire profondamente sul Nostro: a) 1884 • concessione a1 lavoratore :1gricolo drl dirilto di voto (che g;H era i;lato rifiutato nel 1867, <1uanc1olo avevano ottenuto gli operai); b) rafforzamento del Nc,v UnioniM1, cioè delle correnli socialiste co– munque attive in seno a11e organizzazioni operaie. (Dirà Tom Mann - ci– tato da Boward nel suo libro - nel 1886: « Fino a quando, fino a quando ,,oi tradeunionieti vi accontenterete di questa pusillanime politica? La ,·rra politica unionista di auressione sembra totalmente dimenticata; di fatto l'unionista medio di oggidì è un uomo con l'intelletto fossilizzato, apatico. :-f"nzasperanza. che sorporla. una politica assolutamente enccube ai desideri degli sfruttatori capitali&ti »; - non c'è bisogno di dire clic non sono que&te le parole citate dal Noslro!); 4R
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