Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

il libro J>iù famoso Progreu and Poverty. Dopo s.a mise a leggere gli econo– misti classici, Ricardo, Malù1us, l\.lill: e da Joro molto riprese, come ave\'a fatto Marx per i pritni due, come aveva Iauo - ciliamo qui uu nome su cui converrebbe insistere soprattutto per la sua teoria del « possesso » - Prou– dhoo. Come nou farà Kropot .k.in , cioè colui che porteremo a esempio di uua ben più aJ>profondita e socialmente valida soluzione dell'integrazione cit- tà-giardino. . U nocciolo della sua dottrina è molto semplice: « sia il Javoro sia il ca– pitale sono forme differemi di un'identica cosa, il lavoro umano, e tendono a una ricompensa equivalente; la loro quota è un residuo deU• produttivitii. marginale deUa terra. Lavoro e capitale, 1>erò 1 sono produttivi solo se fa. voriti da agenti naturali .•. solo <1uesti agenti naturali (la terra, le acque, ecc.) aono veramente proJullh•i. La rendita è un incremento non guada. gnato che diminuisce salari e interessi: bisogna ,1uindi espropriare i posses- sori di questo incremento ». . . E nel 1880 8 New York, dove diventa rapidamente famoso, espone il sua programma sociale: « non confisca o comwiaUzzazione della terra, ma ap1>ropriani. di tutta la rendilo con le tasse. e abolire tutte le tasse tranne quella sul.la rendita della terra ». PrenJeva consistenza, da ciò, il movimento per Ja siuglc-rax ba~ta :.u un antico concetto - che la terra è di tutti o dev"cssere goduta in comurfe - della Bibbia e dei Padri della Chiesa, riecheggiato da Locke e strcnuamcutc sostenuto dai Fisiocratici. E varrà la pena di osservare, che, in <.-oucreto, <1uesti ultimi erano SJ>inti a concentrare la J)ropria attenzione sulla terra dalla crisi del n1ercantilismo (bnsato su un salire dell'industrin e del com– mercio) che ai tempi loro immiseriva Ja Francia; che la • visione » di Geor– ge fu certo sollecitata dalla situazione della California, in cui viveva, che do– po un periodo di generaJe agiatezza decadeva nelle mani dei poch.i rapaci :ìpeculatori di terreni; e che il suo successo nel nord degli Stati Uniti, dove per poche migliaia di voti uoo diventò sindaco di cw York, si spiega anche cou l'appoggio di molti ricchi commercianti e industriali, i quali erano ben soddisfatti che i suoi schemi tralasciassero i loro interessi. Coordiniamo ora tutto ciò con l'lnghilterra, e Howard: in Inghilterra la imperversante crisi dell'agricoltura neva portato in primo piano le po– lemiche su.Ila proprietà terriera; giocavano i soliti. elementi religiosi-biblici, - e gli interessi del commercio che nell'età Vittoriana aveva preso il primo posto nell'economia ingle&e (che, d'altronde, era stato col suo libcro-scam. hio il mezzo per spezzare il monopolio delJa J)rOJ)rietà terriera, monopolio che in una piccola isola come la Grnn Bretagna avrebbe altrimenti bloccato ogni aumento di popolazione); i filantropi concordano con le teorie tanto sempJici di Gcorge, e se ne entusiasmavano i fabiani che allora conoscevano Marx solo superficialmente. Ma appe·na ai approfondiscono nell'economia (e Boward oon li segue per q·uella strada; si terrà, superficialmente, al Marshall) i Iabianl allar. gano il discorso: estendono cioè la legge ricardjana sulla rendita fondia– ria al capitale. E se a lorQ pareva strano che i radicali del tempo, i soste. 47

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