Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

gni scoria metafisica e dogmatica: forse per questo meno facile a ca– pirsi oggi che la gente trova più co– modo adagiarsi su idee pre-fabbri– cate anzichè far funzionare il pro– prio cervello. Il suo spirito informatore è « ere– tico » nel significato originario de11a parola (dal verbo greco erotao - do– mandare, cercare): contro ogni re– ligioue 'o metafisica non per super– ficialità o dogmatismo, ma perchè sempre più conscio che solo nei ]i. miti dello sperimentabile è la possi– bilità Ji costruire concretamente e di trovare soluzione ai problemi del vivere sociale; e perchè l'uomo di cui si occupa ed a cui parla è in queste persone reali della vita quo– tidiana, coi loro bisogni, le loro a– spirazioni, le loro contraddizioni, il loro bagaglio di esperienza e di pregiudizi... Ad esse si rivolge per . aiutarle a liberarsi di quanto le op– prime del passato, non inquadran– dole in un sistema prefabbricato per esse, ma proponendo ragionamenti che soggettivamente ripensati chia– riscano bisOb'lli, impulsi e relazio– n,i - nel soggettivo e sociale ope– rare - per costruire nel comune accordo una vita sociale in cui l'uo– mo non sia limite ali' uomo, anzi l'un l'altro si sostengano in una re. ciproca espansione veramente frater– na e solidale nella comune lotta per il dominio della natura, per una vi– ta che possa dirsi finalmente umana. E" in ciò il superame.uto dell'antitesi Individuo • Comunità, e )'attualità dell'anarchismo, il solo che possa realmente rispondere alle due istan– ze messe in luce dalla storia mo• 20 derna." cioè la libertà individuale e la giustizia sociale. Chi ha creduto di vedere deHe a(– fmità tra anarchismo e manismo nel fatto che il fine dichiarato era lo stesso (e abbia fatto osservare co– me non fosse possibile realizzarlo per!• via de] marxismo) o ancora per le affinità di pensiero tra Marx gio• vane e Bakunin giovane, dovrà os. .sen'are - appunto attraverso il ma– turare del pensiero di Bakunin sem– pre pili discosto dalla cultura del tcm1>0 (di cui Marx è una manife– stazione) - lo sforzo rh,oluzionario per superare le contraddizioni cii i pregiudizi da essa cultura prodotti. Nelle dicl1iarazioni degli anarchici a S. lmier troverà la patente denunziu delJ'impossibi]ità di giungere alla ri– \"Oluzione sociale per la via e con metodi segnati dai marxisti, il pun– to fondamentale da cui era nata la necessaria scissione. L'intensa storia sociale dal ·1872 ad og~ri, con le scottanti esperienze delle rivoluzioni russa e spagnai.i, hanno bollato col fuoco quel (lissi. dio originario, approfondendolo e precisandolo in maniera dcfiuiti,•a. L'anarchismo con la sua limpida fisionomia è om1ai antitetico sotto tutti gli aspetti ideologici e melo• dologici al marxismo. Ogni ulte– riore tentativo di riavvicinarnento, oltre che allarmare le coscienze rel• te, dev'essere senz'altro fugato da tutti coloro Che hanno un patrimo– nio ideologico da dHemlore. E' que– sto uno dei compiti degli anarchici che si riuniranno a Congresso a Ci. vitavecchia nel prossimo Marzo 1953. MrcHELA B1cctt1u1

RkJQdWJsaXNoZXIy