Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953
Nonostante l' Internazionale, in ,cama:ione delle a.spirazioni di tutti i diseredati, ha trionfato, ed ha fatto ,conoscere ai nullatenenti di tutto il mondo, i loro diritti, la loro forza e .li. ha preparati in pieno assetto di guerra per la non Lontana rivendica– zione sociale ». E concludeva con una nuova dichiarazione di fede: « Ecco chi siamo e cosa vogliamo: Simno tutti coloro che, sta,ichi di sopportare questo giogo infume che opprime tutte le nostre facoltà mate– riali ed imellettuali, vogliamo ribel– larci con tutti i mezzi che sono a 110• .stra portata, abbattere questa sozza e decrepita società. Sono con noi tutti gli uomini di cuore, coloro che ,um, facendo un traffico della loro coscienza si se~ tono disposti a sacrificarsi ver l'uma– nità; sono co,i. 1.1,oi. tutti gli spo.s.tati, i disillusi, gli affamati, gli sfruttati d'ogni genere; infine coloro che so/• /rono delle iniquità sociali. Noi vogliamo che l'uomo cessi di S/~culare sull'uomo; noi vogliamo 11or fine a questa lotta orribile per l'esistenza che si combatte fra esseri uguali; noi vogliamo che chi lavora sia sicuro dell'avvenire, e dvpo es– sersi aOaticato tutto il giorno non ab– bia a coricarsi la sera nel dubbio terribile che all'indomani la sua fa– miglia possa soffrire la fame; noi vo– gliamo infine che ognuno abbia se– c011do i propri bisogni e che ognuno contribuisca secondo le proprie forze. Riconosciamo aclwtque essere la proprietà i11dividuale niente altro che il diritto della forza e dell'usur– Tfflzione e come ben disse Proudhon mt furto. Quindi, non vogliamo più che in nome della Patria si tolgano dal do- mestico focolare i figli, i fratelli no– stri, per costringerli <id una abomi– nevole disciplina di caserma, per e– sporli a/Jo, fatiche del campo Onde apprendano a massacrare i /,oro fra– telli per soddisfare l'ambizione sfre– nata di pochi potentati. Nostra pa– tria è ovunque siavi uno sfruttato da incorasgiare ed uno sfruttatore da fWbattere; e siccome_ in una società composta tutta di gente che lavora, e di eguali, non vi potranno alligna– re odii di nazionalità, così dichiari«• mo nostra patria il mondo intero, i,oichè i confini sono stati immagi– nati dai tirqrmi. per impedire agli uomini di intendersi e di affratel– larsi. l,e nazioni nor&. sono altro che l'or– dinameuto e la guarentigia dei TJri– vilegi economici e del.la e/ominazio– ne polit.ica deJ}_e_ classi. Se nostra u– nica mira è di distruggere ogni di/• /erenza di classe, dobbiamo, logic(1• mente, distruggere ogni clifferenza di nazionalità ». Quindi passava ad una spietata critica e demolizione dei tre puntel– ]i della società sfruttatrice: la reli– gione, la famiglia e lo Stato: o: La religione è per noi questione secon• daria imperocchè sappiamo benissi– mo che quando non si potrà più spe– cidare materialmente sull'uomo, non si potrà nemmeno speculare su!fa sua anima, è questa fiaba che ha o– riginato il privilegi-O e l'ineguaglian. za; quando non vi saranno pii, pri• vile,riati e tutti gli esseri sanmno e– gtwli, Dio e il dogma, cadranno dal loro trono trascitwndosi dietro tutti i loro satelliti. Alla famiglia cl.'oggi nella quale se non avvi l'adult.crio v'è la miseria, e tante volte l'uno e l'altro insienw; 691
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