Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953
Nominata la commissione, e!l!la fu incaricata dagli operai di chiedere m1 nuovo orario dalle 6 del mattino alle 4 1>omerjdiane, in,•ece che daHe 6 alle 4,30. La direzione non volle nemmeno discutere tali pr0J>0Ste, a(. fermando d1e per nessuna ragione intendeva modificare l'orario da lei stabilito, non solo, ma riteneva (at– to ~ravissimo l'aver abbandonato in massa il lavoro. Come conclusione ingiungeva agli operai: « o corui– m,r,re a lavorare coll'orario vecchio, o iu Ca$O diverso cloveoono ritenersi tutti lice11:;iali, e per co11segucn.:a 1xrssare alla cassa per farsi liquidare <1mmto era loro dovuto ». Gli ope– rai, non ostante la grave minaccia, 11011 ripresero il lavoro nò si prescn- 1.arono alla ca!l!la; volevano condurre l'agitazione sino alle conseguenze e– streme. Per spezzare la resistenza, la di.– rezione del cantiere J>e.oSÒ di manda– re a chiamare uno ad uno gli ope– rai (una settantina) ed alla preaen– za dei carabinieri, invitava ognuno a riprendere il lavoro. l primi ad essere chiamati, furono <1uelli che essa riteneva i « caporio– ni » dell'agitazione, e dopo averli )j. cenziati, sporse ai carabinieri denun– cia sollo l'accusa di « istigatori di ,5cio1reri ». Anche questa agitazione tu così stroncata, ma· non eliminato il malcontento. La cosa sembrava semplice, per i padroni e le autorità elie ritenevano ogni. pretesa foue purnmcnte e semplicemente opera dei sobillatori, deg]j anarchici, e non delle dure cond.izfoni di lavoro. Pen– sò quindi che con qualche nuovo ar– resto, tulio sarebbe ritornato tran– quillo. La verità era diversa. Le cat– tive condizioni di vita aiutavano la diffusione e la comprensione delle i- 690 dee degli. anarchici e davano loro ra– gione e Jj portavano ad essere com– battenti di prima fila e il loro arresto non faccn che accrescere la loro in– fluenza. La loro stampa, opuscoli, giornali, veniva tulln da luori, era molto diffusa. « Il Paria » l'organo comunista anarchico, che aveva ini– ziato le pubblicazioni nell'aprile del 1835 ad Ancona, e non osta.nte che la polizia a.rrestasse e denunciasse quelli che lo riccvenno o lo distri– bui,•ano per delitto di « riten:::i.one tli gior11ali sovvcr,5ivi con /o .!COpodi ,livul,;arli ,., era abbastanza diffuso, così com'erano diffuse altre pubbli– cazioni come la « Plebe ,. del Bigna– mi ed altri giornali. Nel 1886, in occasione del venti– duesimo anniversario della fondazio– ne tlell' Associazione Internazionale dei Lavoratori, il « Comitato tli Pro- 1,aganda Anarchica » pubblicava un lungo manilesto ai « Fratelli Lavo– ratori! » dove, dopo aver presenta– to la dicl1iarazione clte era alla ba– se della ,;rande Associazione e che laceva ancora sua, affermava: « Il movimento che si compie fra gli o– verai dei paesi più iridu.striali d' Eu– ropa, mentre fa nascere nuove spe– ranze, itrsegna il modo di 110n rica• dere negli antichi errori e comiglia pure cli riunire gli sforzi che ancora .5ono isolali•· E continuava: « Il dif– fondersi di que.5te idee con tanta ra• pidilà provocò ogni .!Orta di reprc.5- sioni da parte elci vari governi che vcdeoono minacciata la loro csisten-– :::a, e non furono ultimi a coadiuvar– li 1mrtiti politici. tli ogni colore rn>n esclusi i democratici e i repubblica– ni c/ie sono sem1,rc vronti " difen– dere gli interessi del popolo a pa• role.
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