Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953
spello dclJa personalità e di quella libertà che rivendica per se stesso. E nei nostri tempi in euj è cosi diffuso i.I gregarismo e la ricerca di masso da mettere al seguito di qual– che capo, rifiuta ogni posiz:jone di comando e di ubbidienza, rifiuta di marciare in colonna dietro una ban– diera, e cerca dj operare nel senso di un:i società aperta che dia a tutti la possibilità effettiva deUa Jjbera spe– rimenta1.ione. Come si vede, un simile tema può 1>or1are assai lonlano e farci pcrdc– re in argomenlazioni astratte. Per noi avrebbe, invece, piì1 valore e più signilìeato presentare l'argomento in (1ues10 modo: Caraneri~ticbe del movimento anarchico di oggi, (con l[H..>ciale riferimento a. <111ello ita/ia,w) E questo per non correre il rischio dj scambiare i desideri per la realtà, per rimanere i.I più possibile nel con. crcto, cd arrivare, così, ad avere da). l' insieme delle discussioni un' idea chiara delle nostre forze e possibi– liti1. Cosi troviamo che se con[rontiamo il mo,•imento anarcJ1ico di oggi con quello dell'altro dopo-guerra, che cserciinva un'influenza sulla vita so.. ciale, parteci1>an a tutte le lotte di <1ucl periodo (basta leggere gli scri11i di Malatesla, di Borghi, di Fabbri per rendersene conto), dob– biamo riconoscere che oggi il movi• men10 anarchico non dà quasi se– gni di vita. Possiamo giustificare questa situa– zione, con le abitudini di ubbidien– za, di gregarismo lasciati dal fasci• smo ed ereditate e coltivate poi dai 658 politici del p.c., deUa d.c. e di tutti i J>artiti, con le distruzioni non solo materiali ma morali che la guerra ha lasciate, con la precarietà deUa vita economica, con la continua mi– naccia di guerra ecc. ecc. Sono tutte giu.s1i6caz:ioui valide, ma che non cancellano il fatto che noi non par– tecipiamo alla vila sociale del no-– stro tem1>0. Quando diciamo che l'anarchismo è lolla contro tutti e contro tulio, facciamo un'affermazione solo di princi1>io, pcrcJ1è in realtà non sia– mo riusciti a dar vita a nessuna re. s:istenza contro i mille ed infiniti ar– bitri che la classe dirigente commet– te verso il 1>opolo, cioè verso di noi; contro gli attentati alla libertà che si llerpetrano all'ombra di una Co.. stituzione che quelle stesse libertà ci garantisce; non siamo riusciti in nes– suna locali1à a far sentire la nostra vQCe- con qunlc.he risultalo - con– tro l'inv:1dem:a dei preti nelle scuo– le. cd in lutti i campi della vita sociale. Se questa è una constatazione do.. vcrosa, non dobbiamo per questo dirci che <1uello che non è stato fat– to ieri non sia possibile farlo oggi o domani. Non dobbiamo ricavarne nessuna ragione di scorasgiamento. Si sa che il noslro mo\'imenlo hn avuto dei J)eriodi di crisi da cui poi. ne è uscito per la volontà con cui molti anarchici si sono messi all'o.. pera. E noi usciremo dallo stato at– tuale di crisi, tanto piì1 foeilmente quanto pila non ci affanneremo a nascondere vuoti o deficienze o ad i.ngannare noi stess·i sull'entità dclJe nostre for7.0 e cercando di aiutarci tra di noi il lliù possibile. n cl1e ci 1>or1eràa chiederci ancora una volta:
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