Volontà - anno VI - n.10-11 - 15 dicembre 1952
Ripetiamo che il lavoro è dur~, terribile, pieno di pericoli. La tragedia di Sisifo si ripete senza per questo interrompere il lavoro di contatto, di rior– ganizzazione, di lotta, (1ualchevolt;1 for.tata; giaecl1è questi compagni si in– troducono in Spagna con missioni ben lontane da azioni combatti,•e. E quanti i caduti in azione di aJ)erta ostHità al regime! Si è arrivati a riorganizzare certi sindacati, coll'aiuto e sforzo diretto di <1uelliche rimasero in Spagna, e si sono stabiliti contatli vari Ira gruppi di a11ività dh•ersa. li nemico impegna tutti i mezzi: introduce spie e confi– denti in mezzo agli operai. Ecl in questa maniera arriva a sventrare i mi– gliori piani. Anche i confidenti pagano con la loro testa un'attività estre– mamcnlc pericolosa. clandestina con i suoi azzardi ed i suoi pericoli. La conoscono per esperienza. Poco si JHIÒ dire ai compagni italiani di quello che significa la vita Per questo ci riferiamo soltanto allo sforzo di azioue permanente che realiz– zano i militanti spab'110li. Giammai altro movimento, ncJla storia, ha a,•uto piì1 villime e continua ad averne! I processi si aggiungono ai processi; le condanne alle condanne; i morti ai morti ... però l'attività non cessa nè cesserà mai •.." 0 E nonostante tutto, si va riaffermando il quadro organizzativo, si van• no stabilizzando g]i al.lacciamenti e va rinascendo la speranza nell'animo del popolo spagnolo, prova di ciò sono gli scioperi in massa dell'anno scor• :::oin Catalogna, Madrid e Vascogna ... Allività di carattere solidale in esilio. Benchè le aui\,ità fisiche, morali cd economiche, realizzate ,•erso e 1>er la Spagna, assorbano il nieglio degli sforzi, il movimento libertario non tru• scura altre necessità che non 11ossono nè debbono essere abbandonai~: sopra tulio se si l)CDSa agli anni già trascorsi ed all'incertezza, ogni gior– no maggiore, di un pronto ritorno in Spagna. Così si mantiene in 1>iedi la S.T.A. ridotta oggi al solo contributo dei rifogiati spagnoli, dei gruppi ebraici e degli spagnoli di New York. In quella città esiste una commis. sione locale della S.I.A. che fa riunioni, raccoglie fondi e realizza il lavoro di 30 In tuni i momenti si ranno in Spagna proceui mostruosi e si danno infìni1e con. danne a morte, all'crgauo]o ed a molti anni di prigionie. Citiamo da etampa che non e nostra, e perciò dà senso di mag,;:ior \'Crit:i alla coi&: Condannati a morie in Barcellona: Pedro Adrover Font, Josè Perez Pedrero. Jorge Poni Argilès, San1iago Amir Guai1as, Domingo Jbal'$ Juanias, Antonio Moreno Alarcòn, Miguc.l Garcia Garcia, Gines Urrea PiOa, Pedro Meca Lope:i:; con1inua una rela:i:ione di condannali a pene diverse c.hc oscillano fra i 30 anni ed I anno. Fra questi ci sono due donne. In Andalusia ci sono due condannati a 1norte ed altri condannati a pene dh•erse S~ ~a ehc dei condannati di Barcellona 5 forono fo~ila1i 11cll'a1>riledi ques1°anno. 61:l
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