Volontà - anno VI - n.9 - 30 settembre 1952
La sci88ione del movimento libertario spagnolo. Nel periodo di riorganizzazion~ del Movimento Libertario Spagnolo in Francia, si pose ai suoi militanti un problema serio e difficile. Il mag• gior numero dei compagni aveya discusso nei campi di concentramento, nelle compagnie d.i lavoro, nel maquis, ed ovunque, quello che l'organiz .. zazione avrebbe dovuto fare al suo ritorno in Spagna. Si era pure discusso l'atteggiamento equivoco preso dalla organizzazione durante la rivoluzione, <1uando accettò compromessi con iJ governo repubblicano e con i militari. Un contrasto molto e".idente divideva compagni. Tuttavia, ogni giorno di più, guadagnaya terreno l'idett che si doveva ritornare alla pratica dei nostri principi. Gli oppositori, coloro che credevano utile di continuare la colJaborazione con il governo, si lanciarono, invece, alla conquista delle cariche. Si formò una Commissione organizzatrice del Movimento Libertario, ,,crò fu necessario incaricare altri compagni perchè « nessuno venisse di.. meDticato ». Nonostante tutte le precauzioni, aJla prima riunione impor• tnute che ebbe luogo nel Cantai, parteciparono io grande maggioranza co-– loro che erano Cavorcvoli alla collaborazione con il governo. Costoro ave– vano saputo « manovrare » bene. Nel primo Comitato Nazionale che usci ' dalla riunione plenaria di 1'oulouse (ne11'ottobre del 1944) il suo segre. tario ru uno dei sostenitori della tendenza collaborazionista. Si presero, in quella riunione accordi che fecero vibrare di indignazione molti com• 1>agni. I compagni diedero l'allarme e reclamarono un Congresso al quaJc potessero partecipare rappresentanti di tutti i gruppi e ne) quale si potessero discutere a fondo l'orientamento definitivo che avrebbe dovuto avere l'organizzazione. Si arrivò così aJ Congresso di Parigi che era stato preceduto da sei mesi cli intenso lavoro fra Je due tendenze. Si lanciarono manifestini, si utilizzò la stampa, si focero numerose riunioni e si discusse calorosamente nei convegni regionali che ebbero 1uogo quasi tutti i mesi. Nel maggio del 1945 i problemi erano stati studiati a fondo e si po• l(•va affrontarne la discussione. · Il Congresso di Parigi non (u decisivo per quel1o che riguardava la 1>osizionedel movimento. Vi forono mutue concessioni in omaggio all'unità del movimçnto. I partigiani delfa collaborazione con il governo, promisero solenneruente di accettare gli accordi presi nel Congresso. Benchè certi accordi fossero vaghi, ve n'era uno che diceva: si pro-– pone al Congresso anzitutto Ja ratifica dei suo principi e delle sue tattiche e la continuazione deJJa sua 1>osizioneanti-statalc e ri,-ohiziouaria. 27 Qucsl i accordi non potevano sodisfare <JneJli che persistevano a ere• :n Memoria del Con)l:re~o delle Fc,lernzioni Locali celebrato a P:1rigi dall'1 al 12 111aggiodel 1915. Edizione del C.N. del M. L.- E. in Francia, Toulouse 1945, pagg, S6• (\·1.:,I. pag. 18, Oiciamcn corr1,:epomlic111cal 111iarla1lob} del punto 9 clic 1rat1a clcll'or• dine politico. 539
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