Volontà - anno VI - n.9 - 30 settembre 1952

La C.N.T. ha consernto in esilio la passione e la dedizione per gli studi di economia, <1uantunque non abbia elementi tecnici in numero suffi– ciente. Per rimediarvi, nel Congreaso di Parigi, il primo che si Ieee in esilio, si prese una deliberazione, confermata poi da altre succeasive, che sta– biliva una Sezione speciale facente parte del Comitato Nazionale (in Fran– cia) che prendeva in mano tutti gli studi elaborati da compagni o da Com– missioni designate tra militanti di Sindacati, e Federazioni di Industrie. IJ suo compito è quello di selezionare i lavori presentati per oETrirli a sua volta alla conoscenza ed allo studio dei militanti. I noltrc questa Commissione deve com·ocare riunioni periodiche allo ~copo di impostare problemi concreti in materia economica e costruttiva, di interesse sindacale. A queete riunioni assistono membri delle Commis– sioni d'Industria (clic si sono ricostituite in esilio per questo fine) e fra 1u11ihanno il compito di riunire e completare i materiali presentati, inci– tare i compagni a continuare in questi lavori in modo da offrire all'insieme del movimento il risultato di esso. Gli studi richiesti sono destin:,ti nlJa elaborazione di uu 1>iano gene– mie di ultività sindacale nelle previsioni di un possibile ed immedNlto ri– torno in Spagnn e is1>irati sempre dal dr:sidcrio di affrettare la rivoluzione e ili fondare il Comunismo Libertario. Moltissimi di <1uest.i lavori ,si sono pubb]ieat.i in esilio e Cm essi si sono inserite opere indi,•iduali e collettive su problemi costruttivi cd economici. Su <Jnesta materia si sono scritti anche alcuni Jibri im1>ortanti. 2 ' Co,uitu.zione e sviluppo organico del movimento libertario spagnolo io esilio. T militanti del mo,•imento liberlario S(lagnolo. come i 111ilitanti delle ahrc organizzazioni s1mgnole antilranchistc, quando fuggirono dalla S1>a– gnn nelle tragiche circostanze cJ,e tutti conoscono, finirono nei campi lii conccntr:11ncu10 in Francia. t inutile ri1>etere le sofferenze che qui vi inconlrnrouo. Molti moriro– no nel 1n1ssnrela frontiera, viuime del freddo, dclln fame. di malaltic in- ,•edere le c-olleiioni ili IUIIC le no•tre pubhlicu:ioui in1cruazio1111i -cnu 1li111e111it"are ,:li accor11i ilei Congrc81!i e delle Conferenze del AI.L.E. in e!ilio. R11rf"oma11diamocome ea-.1reuione di sincera • autocritiu" &li ~.-ri11i di Eu-cbio Carho. 0..rf'ia PraJas. C. Levai, O. Santil111n. Pciro (que!IO ei ha la-,ciato poco perchè rimpa1ria10 in Spagna dai 1ede1<:hi,·enne immcdia1amen1e fucilalo dal boia Franco). " 1-'ra i mohiuimi lavori pubblitali in periodici e rivis1e sarebbe difficile 1ccglicre. O"ahra 1111r1e è imJ>Ossibile rilarc lulli gli 1cri1ti su <1ues1ama1cria. Citiamo le Ire opere piìa impor1anti finora 1cri11e: Reco11fruccion c!e E,pa,ia di E. Cubò, 320 J>p. Ed. Promc1co, Me'i:iN>19--15;L'opera !(ili ci111a: lincia u,ia /ederacion de autonoruin, 1'berica, di FcJipe Alair. (20 op111coli di 32 pai;g. ognuno. editi finora 17 da • Ticrra y Liberlad • di Bor– deau"; un libro Ji C. Levai: Nè f'rtmco nè Stalit1. pagg. 321, edir.ione itali11na, l•tiluto Editoriale i111liano. Jlilano. 536

RkJQdWJsaXNoZXIy