Volontà - anno VI - n.9 - 30 settembre 1952

LE •~LESTIONJ DI so-TANZA 5: Dicbi■raiioni cli principi S. Ve/lucci e C. Damiani e.rpon– gono due punti di vista op~o~ti. _Di._ ce il primo: gli anarch«:1, aroluuu ,ron. hanno bisogno di fare uno nuo– t·a dichiarazione di principi. Dice il sl!condo: ,cariare i problemi ideolo– Eici del Congreuo faremmo un gra• L''" errore. Xoi restiamo d'accordo con V.: ma le qbbiezioni di O. debbono ea– ~re pesate e discusse, poich_è egli ha pii1 esperienza ~ncreta d1. lott_e -o.·ia\i •·he la nrngg1or parte dt 001. Secondo C.0. la nece 11itì1 dei Con– ..re.;si derin dal prodursi di una si– ;uazione confusa ed improduttiva clt'terminata da contrasti ideologici. ..\I fontlo tlel suo pf'n~icro •·'è cvitlen- 1emen1c una preoccnpa,-,ione: per , 1uei ,iuvani che si sar('~bcro in: trP.ppoh1ti nt'i CAAP proprio per~1e non ,·ede,•ano (e non \'edono) chia– ra la de1erminazione ideologica de.l– i" atteggiamento anarchico. e per <111e– di altri. gio,·ani ed anziani, c.he re– ,tano nella FA 1. ma in una condi- 1.ione di inattività che anebbe la ,na raditt nella prodona.si confusio– n<" itll"olo,ica. '\oi non f'Ondividiamo tali opi– nioni. Prima di 1tttto, )'("ssere in fre– ,,uente contatto diretto con militan– ti e groppi locali di gran parte _d'J. talia ci (a constatare che non e!ltsto– no (almeno in fonna cosciente) dub– bi e confusioni di carattere ideo1o– ::::ico. t pochi dei GAAP ed i pochi J l'. ~- 7-9-52. degli ex gruppi di )liJano e Bologna, per differenti motivi e c<>n~iffere~- t i intenzioni e !In st.rade d1ffercnb, possono dirsi ideologicamente con– clu:.i e lontani ormai da noi: eppure non Canno nulla. I pochi che tra noi pencolano ,·crso idee ili sostanzia– le deri,•azionc marxist:t, 1-.er quanto ideolo ..ieamcnte eiano J>ereiò nel re– gno le1111 ronfusione, ridi\•eotan~ rhi11ri e coneordi con noi quando !Il rif'l"c·e a fare ilualcosa di buono. Ed i molli eh<' sono la sostanza tlella FAI noi li llhbiamo dap1>ertut10 tro– \'ati icleologicmnente 1ram1nilli, scp– purr t·on meno apparato critico, con 1111•110 brillar ili 11urolc dirficiJi. (Ne i· è\'identc segno la sollevazione 1>le• bi.:,e.itaria contro le intru ioni ulti– nw nei corritloi tlel mo"imento). Ma tuttnvia anC'h·e.,~i (bisogna a\'Cr ro– rn,::gio di dirlo) fanno poco pii, di nulla. La n•ri1à i· che. pur 1)ar1endo th, un fondo di principi chiari ed e&1lliciti anch,· nella loro forma ele– mcnlare (c1uali ad es. i principi di Saint Ju1ier) non si sa pii1 come ,lnivar,w l'npplica:::ione in una real– tà ·"ocinl<' ,mova, che <'Ì presenta ,,,,. fronte st'l11tiflOSO $IL cui llOII ri11.– Sf'it11uo u /11r ,,;. breccia nè presa. La verità i- che oggi i Sindacati non sono pii, nemmeno pnrcnt:i ·delle rmtiC'he Lcghc- di mestiere e Camere drl lavoro, nelle quali era talmente fori.e la carica di volontari!lmo che rac-ile era per gli anarchici il por– tar,•i una attività propria, tipica, ben raratterizzata. La veritì1 ;-. c-he i Pnrtiti. og~i pri– iionieri delle oligarchie che li co– mandano. ettludono da sè ogni in• di,•iduo o gruppo che osi pretendere 507

RkJQdWJsaXNoZXIy