Volontà - anno VI - n.7 - 30 giugno 1952
parlimento; nei comitati di diparti• mento, quelli per ]e organizzazioni eupreme. t questa un'altra garanzia affinchè <rualsiasi voce resi!tente e <1ualsiasi critica, fosse anche positi– "a e costruttiva, ]a quale avesse mo– do di sorgere in seno ad una organiz– zuzionc locale, non possa mai rag. ~iungere il centro il quale è l'unico luogo nel quale ]e decisioni possono ,•enire prese. t perciò completamen– le inutile esprimere opinioni diver– ~enti fosse pure nelle migliori inten– zioni e per le più valide ragioni: di <1uesto si sono già resi conto tutti. Così ognuno rimane seduto al pro– proprio posto, ascohando con ripu– µ:nanza e noia le intenninabili con– ferenze deg:l.iagitatori. In questo tuo• do le organizzazioni di base, invece di costituire i centri dai quali parta la volontà del popolo e nei quali il partito attinga la propria fona, la propria esperienza quolid.iana e la propria essenza ideologica, offrono eolamente una possibilità di libera t·arriera a tutti i vili interessi perso– nali, all'avidità e all'odio. QucU:i meschina cattiveria e invidia la qua– le in altri tempi si svolgeva nelle anticamere, dispone oggi di una tri• buna di prim'ordine sulla quale 1i ,,rescnla in un tra,,estimcnto pieto– @o, è vero, ma nondimeno pericolo– so: quello politico. t per questo mo- 1ivo che la partecipazione obbHga– toria alle riunioni è diventata una fra le pili strane e .i:ra le pii.1 doloro– se torture degli abitanti dei paesi stalinizzati. Queste riunioni raggiungono non– dirucno il proprio scopo. Privano, anzitutto, la gente del suo tempo li– bero. La maggioranza dei cittaclini dt'vono parteciparf' almeno a due riunioni settimanali e quasi tutti so- no investiti di una funzione la qua– le, anche se insignificante, sottrae loro un tempo materiale considere– vole. Vanno aggiunte. alle riunioni, le partecipazioni ohbliga1orie alle varie manifostazioni, celebrazioni, ai cortei - la cui frequenza è illimi• 11\la- e alle brigate di lavoro. :"ie consegue che la gente non dispone 1)ii1 di tempo libero in cui le sia con– sen1ito di riflettere su ,,uello che le sta accadendo e su ciò che sta diven– tando. li culmine di questo metodo consiste nell'invenzione veramente diabolica delle 1mcm1:,•collettive, la quale priva l'individuo di se "lt 'òl.SO rn~rfino durante le ferie. Le riunioni però non privano la gente solamente cli tempo materiale; ma anche - ed è ben pili grave •– del senso etico e della capacità di resistenza morale. Poichè si rendono couto del rauo che c1ualsiasi critica non solo è pericolosa ma anche per– fe11umente inutile, dicono « sì 11 a tulio quanto viene loro recitato, a tutto quanto vedono, firmano 11tznl. siasi cosa e quando sono oostretti a parlare nel .corso di discussioni oh. bligatorie o di interrogazioni dalla 1►arte del purtito, ripelono come pnp. f',1galli quelle Crasi che hanno prmai 1.nip:,ralo a memoria pur non crecfon– dovi affatto: imparano, cioè, l'ipo– crisia. t molto difficile clescri,·ere la sofferenza che ciò infligge a una im. 1uensa molti1udine di e-enle t" 1'C'cl;-; n1ordente e irreparabile che ne de– riva. t solamente <1uando lutti i mezzi dr-i quali ho parlato sono falliti, che si ricorre al lerror<> diretto. Esso si manifes1a in una gamma di grada• zioni. C'è il terrore per cosi dire benigno. il <1uale consiste per esem. pio rwll'obbligo ad assis1ere alle riu• 383
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