Volontà - anno VI - n.7 - 30 giugno 1952
parsi perchè il regime ha soppresso tutte le scuole catalane, tutti i centri culturali catalani, tutti i giornali cata]ani. Le Nazioni Unite condannano il genocidio culturale: ma che dunque pensa il mondo di questa persecuzione contro una lingua ed una cultura secolari? l·fombletou - Lei dice però che la enom1e maggioranza del popolo in Spagna è contraria al regime. Cusc,ls - Co-:1 è: ma In loro opposizione è inceppata perchè uomini ,-he pretendono di proteggere )a libertà democratica gostengono la dittatura .:pagnola. ~on mi riesce di pensare nulla di piì1 assurdo di questo vedere le democrazie occidentaH che accorrono a salvare la dittatura con i loro aiuti economici. Dicono di farlo per rafforzare le risorse strategiche del mondo libero: ma di fatto rinforzano soltanto la dittatura. /-fombleton - Ma la situazione di fatto esiste, ormai. E molti direb– bero rhe, dal momento che gli eventi son giunti a questo punto, nulla può cambiarli. Cnsuls - Può essere che sia come lei dice, ed aJJora tanto peggio per noi Ittiti. Ma io conlinuerò a protestare, nonostante tulio, su un terreno mor.tle. 11 fatto compiuto non giustifica che ci si rassegni. In questa tragica questione spagnola non è in gioco soltanto un regime politico, ma la idea ~lt>.!òsa della dignilà umana. La mia decisione di mettermi contro l'indiffe– renza e la vcrf;ogna mi ha procurate mohc difficoltà ma bo la soddisfazione di a,·er fatto il mio dovere. 1.750 NON 300.000 I fasci,,1i ed i loro amici si sono prudentemente nascosti quando han vislo gli « in• vincibili» Mussolini e F11rin:1ccie C. travolti ed uccisi dalla furia popolare. Nascosti, e ben zitti. Solo ,1uanclo la grossa paura è passata sono tornati a mo1trar1i: ma divenuti hran: persone modeste, per le 1111ali ormai la politica era divenula odiosa. Di scena erano allora i ,•ari Togli:alli e Nenni e De Gasperi e Saragal e Pacciardi, i quali ,'affannavano a proclamare amnis1ie, a disfare l'epurazione, ciascuno per anrarre nel proprio Partito il 1>iÌIpossibile dei gerard1i e dei gregari del rc«irnc scom1•arso. Col loro permesso, i ra. !f'isti son éosi !ornati alfa riballa. Sottovoce dapprima, assai 1011ovocc, operando so1•ra– tu110 a intruppare gio,•nni disorientati. Poi, via via, che tornavano i linanzi111oriad aprire le taMc e le aulorilà a mostrani benevole, più baldanzosi ed agitali, tino ad atteggiarsi a marliri superstiti d'un gran bagno di aanpte in cui - dicevano - 300.000 di loro erano mlii uccisi dalla barbarie antifftscista. Trecemomila. Non era vero: chi aveva vissulo in 11raaa non in cantin11 le giornate ,lclla imurrczione nel nord sapeva che non era vcru. l\Ja il signor Seelba, Ministro della Re• 1111hblicaclericale italiana, ha lucialo per anni una cosi grossa menzogna, con 1u110il suo malefico polcre, correre l'Italia. Così conveniva al suo Partito, la morale geeui1ica imperando. Ora quella convenienza e scomparsa., almeno temporaneamente. Anzi. ora convie• ne ai i;ovcrna111idcrif'ali meuere in chiaro le dimcn8ioni reali dei fatti. La verità è dun– que riiliventala sacra per il sig. Scelba, il quale ha dichiarata la cifra reale delle .: bar. 1,are uccisioni» cli cui s'è accompagnata la frana del palcoi,ccnico fascista nel nord. In 111110. secondo le inchicsle &('Curaledel l\Jini1tero degli Interni, 1.750 persone . .\lìllese11ecentocinquan10. Non 300.000. Ecco qualcosa da non dimen1icare. Vi son in c111cstecifre molti significati. Anche quelli che i politici non vedono. 373
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