Volontà - anno VI - n.7 - 30 giugno 1952
Tra la dottrina della Chiesa di Ro– ma e la corrente dittatoriale che ha a,•uto sern1ne un'esistenza ,•aga. ma che tro,,ò la sua espressione più ti– pica e materiale nel fascismo, c'è w1 indissolubile legame, c'è un con– tinuo accordo tacito che traspare anche dai frequenti ecl assai logici bisticci. Tanto l'una che l'altro t\•edono nel. l'uomo non un fine. ma un mezzo. !fer la Chiesa gl'individui 1>ensanti, come lutti gli atomi della materia, come tutte le energie. non sono che strumenti ad nwiorem, clei gloriam: per il foscismo (come lo concepisco– no coloro che ne hanno fatta una teo– ria e lo volgono ai loro fini, e non gli assassini di Matteotti e di Don Minzoni, che s'iufischiauo l\llcgra– mente anche del 1>rincipio d'autoritì1. quando l'autorità l'esercitano gli al– tri) il fine supremo è lo Stato. Dio e Stato: due entità astratte. f)iìa a– stratta ancora, nella trascendenza e nella personnliti1 indipendente che il fascismo le vuol dare. la seco1l<lndel– la prima. ln ogni modo, lu Chiesa tende a identificare queste Ju" en– tità astr.allc. Non mette, come si è dcli.o più volte, secondo me erronea– mente, la rei igione al ser\"izio ileIlo Stato. L'ha fatto si in certe occ:1sio– ni, ma solo 1>er ragioni di op1>ortu– nità e Jler essere 1>iì1 sicura di potere col tcm1>0 inctlere Jo·stato al sen'i– zio della religione. E i continui bi– sticci che ci sono fra il 1>olere laico e il potere religioso flrovengono a1>– punto dnl fatto che la tcnden-,,a del- 111Chiesa. ora latente, ora manife– sta. è quella di .abbinare in se stessa i due ,,otcri. In fondo il cattolicesi– mo non ha mai abbandonato i suoi sogni di teocrazia, anche se li ha un po· dissimulati nei tempi in cui ,po• 361 ternno offendere troppo la suscl!tli• bilità <Jelle masse o ~embrare ridi• coli. Avere il 1>otere sui corpi per 1>oter dominare, anche materialmen. te, gli s1>i.riti: tutta la politica della Chiesa è semr>re stata diretta a que– sto fine. E naturalmente, siccorue la politica e<:elesiastica è caratterizzata <lall'asluzia e dalla mancanza di fret– ta, tutti i suoi sforzi tendono -1d ac• crescere il suo dominio indiretto at– traverso lo stato laico, nell'uttesa di un potere piì1 cffe11ivo e diretto. La conquista di questo dominio in• diretto la mette talvolta in lotta col potere politico che è <1uasialtrett.:m– to i1wadcnte. Però a differenza dd– lc forze rinnovatrici, in continuo e talvolta sanguinoso oontr.asto Cra lo. ro, queste due forze della reazione si ritrornno sempre unite nella lotta contro la libertà. La decadenza della Chiesa da) 1em– po delle riforme che precedettero la Ri\'Oluzione francese in !)Oi, si è svol– tn parallelamente alla progressiva rfo. mocratizzazione dello Stato. Però O• ra che lo Stato si irrigidisce in uno sforzo s111•rcmo per riacquistare in quesla tremenda crisi ,lell'cconomia mondiale il potere a.i!soluto, l'influen– za del c~1llolicesimo, accenna cJi nuo– vo a crescere. I due fenomeni 1>re, scntnno 1111 u~uale flCrico1o. anzi non sono. si 1mò dire, che un fenomeno solo. Tanto pili pericoloso in Italia in quanto nel nostro paese lo Stato. malgrndo le ap1>are11ze,si fa .;emprc pii, slrume1110 della Chiesa. La consunzione del calloliccsimo nell'ante guerra e nel primo <101>0 guerra era, flCr un fenomeno di mi– raggio che si è proclotto anche in al– tri campi, assai meno reale di lJttan– to sembrasse. Ed è nnturale. Non si
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