Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952
tante risiede in Francia, dove 01>era il loro Comitato Nazionale. Esislono nuclei locali e regionali. La base è il gru1>po e in questo la persona. Le loro attività attuali sono condizionate ai mezzi di cui dispongono nelle lo-– calità di re~idenza. Cioè, oltre il funzionamento organico regolare, con i suoi problemi interni, le sue riunioni ed j suoi congressi, realizzano inizia– tive piene di simpatia in cerle local.ità importanti come Parigi, Tolosa, Bordeaux, ecc. In ogni località creano una loro biblioteca, piccola o tal. volta abbastanza importante. Si stabiliscono un piano di lavoro che viene rinnO\'ato quando sia stato compiuto. Per esempio, in una località deter• minata indicono una riunione settimanale speciale alla quale assistono in veste individuale tutti i componenti. In quesla riunione un giovane all'uopo preparato svolge una conferenza. Si discute su quanto ha detto, si chiede un \'Olontario per la prossima settimana o se ne designa w10 amichevol. mente. Qualche volta si fissa anche il tema. Queste piccole conferenze giun• gono ad avere un grande interesse e sono una base seria di preparazione dei militanti. Si parla di tutto: di arte, di sociologia, di organizzazione, di questioni di iniziazione scientifica, sessuale, ccc. Quando lo credono utile. sollecitano il concorso di altri compagni di fronte ,n problemi che stimano difficili, o quando ritengono necessario il confronto, di idee o di opinioni diverse. La preoccupazione maggiore delle Giovenlù Libertarie è quelJa di pro• pagare nel mondo l'idea de11e organizzazioni giovanili. Cercano contatti con giovani d.i altri paesi e si sentono pienamente soddisfan~ quando SCO· prono l'esistenza di un nucleo o gruppo gio\'anile. E bisogna considerare che l'esistenza delle Gioventù iberiche in quanto organ.ismo, dipc1Hlc dalle conJizioni proprie di un paese in cui l'organismo sindacale Jibertario giunse fino ad avere una quantità immensa di aderenti cd a porsi con inslanca– hile premura i problemi di assimilazione e di educazione sociale del grosso del popolo. Non si fondava tanto nel gran numero di << tesserati », <1uanto nel raggruppare compaesani, studenti e tutti i gruppi sociali che si erge• vano senza paura ad ogni movimento, ad ogni sciopero, ad ogni fatto t>ro• pugnato da « gli uomini » dcl1a C.N.T., come si dice,,a in tutta la Spagna. Il Movimento spagnolo, non ci slanchcremo di ripeterlo, è un movimento essenzialmente popolare, in cui Je idee, non sempre eomJ>rcse in tulio il loro valore, servono da spinta pro1mlsiva di ciò che, in potenza, già esiste nella mentalità del popolo spagnolo. In fondo la C.N.T. ha servito _da nesso cl'interprer.azione tra le aspira• zioni popolari e i mezzi adatti per realizzarle. E la C.N. T. da sola, con– siderata quale organismo interamente dedicato alla lotta quotidiana, era impotente a risolvere tutti i problew.i della propaganda e dell'azione~ . .sVa tenuto conto che la C.N.T. giunse ad cucz:c l'organismo più popolare di Spa, gna. La U.C.T., centrale optraia dipendente dal Partilo Socialista, è la più forte dopo 1a C.N.T., non aveva nemmeno In metà degli aderenti della centrale libertaria. I comu• nisti, all'inizio del luglio 1936, coniavano circa 50.000 odcrcnti in tuna la Spagna, quan– tunque 1i prc&entas&eroin nomo di molti organismi. Al Congresso della Comcdia (Madrid, )919) parteciparono, nonostante il difficile mo- 344
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy