Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

- - Ma la situazione è ben peggiore di ciò che par dicano le 400 lire al giorno: chè la ripartizione del reddito è enormemente disuguale. 2 - Più. dei 4/5 della vopola:ione (81 %) consuma poco più della metà del reddito complessivo: cioè questo blocco della povera gente dis]>orrebbc d'un reddito dell'ordine di 250 lire al giorno per persona, se fosse unifor– memente distribujto (ed il fatto che non lo è fa pensare a quali miserie inumane arrivi gran parte del nostro po1)olo come bt'n si sa per es1)e• rienza). Per contro il 13% del reddito naziottale è co11sumat.o doi ceti ri-Ochi, che costituiscono appena poco più di 1% della popofo:::.io11e; ed essi hanno quindi un reddito medio disponibile di circa 1.300 lire al giorno per per• sona ( 6 volte tanto quel.lo medio dei poveri) - supposto che anch'esso fosse uniformemente distribuito (e che le sta1is1iche dicano tutta la verità). In mezzo ai due estremi stanno i ceti medi, che costituiscono il 18% della popofo:::.ione e conswnano il residuo, con m1 reddito medio (supposto uni_– formemente distribuito) di circa 800 lire ol giorno per persona, che pare il minimo per una condizione di vita decente. Questo dicono le statistiche. Ma il quadro può illuminarsi guardan– dolo da un altro punto di vista. 3 - In Italia, iJ 61 % del reddito na:::.i<malc totale è S/>CSO per fo alime11ta• zione: e prima della guerra tale quota di reddito destinata al.la alimenta– zione era del 51 % - contro il 40% in Francia cd in Germania, il 31 % in Inghilterra, il 25% negli Stati Uniti. Ciire tragiche, che mostrano come noi siamo « in cima alla seaJa della miseria ». E la loro e,•idenza diviene, oltre tutto, anche umiliante se vi s'aggiunge la fetta destinata agli arma– menli: ei s'accorge (e lo vediamo tutti i giorni) che non v'è alcun margine residuo per le scuole per gli ospedali per le strade per l'assistenza so– ciale - e che tra noi si fa qualche poco in quei campi soltanto in virti'1 delle interessate elemosine straniere di denaro e di merci. Con tutto ciò, anche accettando che si abbiano mezzi soltanto per mangiare (male), anche accettando e soUecitando elemosine ovviamente pelose perchè non è certo l'amor del prossimo che le an.ima, il risultato è che 4 - Le ct,lorie medimucnte disponibUi 11cr ubit.ante e per gior11,orisultano di 2.340 J>Crnoi - mentre sono 2.740 in Francia, 2730 nel Belgio, 3.030 in Inghilterra nonostante r« austcrity D che fa ridere i nostri grandi uomini, 3.100 in Svizzera, 3.130 negli Stati Uniti d'A1ueriea. CIU non vede a che valori orribilmente bassi si arriva se, per esempio, dalle 2.340 calorie giornaliere medie compJessl\,e si passa alle calorie me– die del blocco clei poveri, che in proporzione alla riparti2'll0ne del reddito risulterebbero appena 1.460!' Ed anohe questo è un valona medio: non v'è da vergognarsi di mangiare tutti i giorni, poichè questi numeri dicono quanta parte del nostro prossimo in lta]ia non mangi? Se non v'è tra noi l'atmosfera della carestia è unicamente perchè abbiamo molto sole, molta aC<Jlla, e molte verdure: d.i questo vive gran parte della povera gente. E difatti le statistiche ci dicono pure che in Italia 1'85% 295

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