Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

importante opera per avere insistito wHa Giustizia Politica di Godwin e sulla sua vita. Godwin è oggi troppo dimenticato, quantunque negli ul– timi tempi si sia tentato in Inghilterra (e non senza successo) di richia– marlo all'attenzione del pubblico » 8 • L'anno scorso, pubblicando un articolo di A .Prunier sulle idee eco• nomiche del Godwin, l'Annand lo faceva precedere da alcune righe per ricordare come: « tutti coloro i qua]i hanno studiato l'anarchismo e le sue fonti sappiano quale influenza abbia avuto la Giustizia Politica del Godwin nell'elaborazione del suo pensiero teorico» (L'Unique, n. 56). Un anarchico viennese, Pierre Ramus (RudoH Grossman) ha scritto un libro intitolato: IPilliam Godwin: il teorico del comunismo anarchico'. Nell'articolo suaccennato, il Prunier sostiene, invece, che l'anarchismo di Godwin è individualista in quanto che l'individuo è per lui « l'm1ico sog– getto della morale e del diritto » e le sue idee non presentano alcuna in– compatibilità con quelle di Stirner, Proudhon e Tucker, mentre contra– stano irriducibilmente con le idee di Bakunin e di Kropotkin. Pietro Kropotki.n, che fu il primo vero storico delle idee anarchiche, considera comunista l'economia godwiniana e tiene l'opera del Godwin, nella sua edizione originale, la prima, in altissima considerazione. Ne] suo saggio sull'Anarchismo pubblicato nell'Encydopaedia Britan– nica (13.ma edizione), Kropotkin scrive testualmente: « Fu Godwin, con la sua Inchiesta sulla Giust.izia Politica (II vol., 1793) il primo a formulare la concezione politica ed economica dell'Anar– chia, sebbene non desse questo nome alJe idee sviluppate nel suo libro ve– rameme pregevole. Le leggi, scrisse, non sono il frutto della saggezza dei nostri antenati, sono invece un prodotto delle 1oro passioni, delle loro paure, delle loro gelosie, delle Joro ambizioni. n rimedio che offrono è peggiore del male che pretendono di curare. La vera giustizia potrebbe evolvere gradualmente se - e soltanto se - tutte le leggi e tutti i tri– bunali fossero aboliti e la soluzione dei conflitti che si presentano fosse ]asciata al giudizio di uomini ragionevoli a ciò prescelti. In <1uanto allo Stato, Godwin ne invoca apertamente l'abolizione. Può benissimo esistere una società senza governo - scrisse -; ma dovrebbe essere composta di piccole comunità comple1.amente autonome. Della proprietà disse che il diritto di ciascuno « a tutte le sostanze suscettibili di contribuire al be– nessere dell'essere umano>> dovrebbe essere regolato esclusivamente se– condo giustizia: ogni sosl.anza deve andare a « chi ne ha piì, bisogno ,,. Concludeva al comunismo. Ma Godwio non ebbe il coraggio di mantenere le sue opinioni: Riscrisse più tardi interamente il suo capitolo sulla pro- s llistoirc <le l'Amirchie J)ar Au.1s SF,JlGENT cl Ù,AUD•: llANMt:I., cd. Le Portulan. 1949. I] terzo capitolo, in1ilola10: « William Golclwiu et le clcbul tic !'Anarchie cn An• gletcrrc », va da p. 89 a p. 104. ' P1t:t1R~; RA'\IL'S, lf'ilfiam Cod1.,in. cler 1l1e<1rc1iker de$ l,:ommuni,iiscl,e11 Amircl1i– .smu$. Einc hiographische S1uclie mit Auszucgen aus s-eincr Schriltcn, 1907. 332

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