Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

chiedere l'a1>poggio per una nuova ccnlrale sindacale, cioè per l'UIL (facendo prevalere quelle tesi a ca– ratlere antifcderalista e auti-autono• mist..'l che rap1>rcscntano il legato dol riformismo fallimentare o del fasci– smo -alla struttura attuale dei sinda• cati. In rcahll simili idee M>tlintcn• dono una interpretazione del siuda• calo come succubo dei partiti; op• pure come centro di Potere, per nul– la differenziantesi da quello di un <1ualunque governo). ·cssuno infine richiamò Saragat dai suoi sogni teorici a base di 80• ,•ialismo all'inglese o alla scandina– •·a (cioè basato su esempi dedotti da 1'a'1'si Ji tutt'altra situazione ca1>ita• listica che la nostra; e comunque creatori di una società tcaùcamente progredita sì, ma aS&olulamcnte non socialista). La ,,eritò è che i pochi buoni di quel partito do,Tcbbcro decidersi a 11011 fare un partii.o. Do,,rchbero pcr– euadersi che c'è tanto da fare -anche scn7.a le elezioni, le pratiche para• governative o anti-govcrnativc, i ten• tal ivi di essere polenti alla maniera dei. democrist.iani, dei fascisti o de– gli staliniani. l\,la non l'hanno capito quelli del Movimento Lavoratori Jta– lia11i (che J>Urenon ave,•ano altra stnda), immaginiamoci &e lo capi– ranno costoro. Quindi una nuova scissione alle vi.. stc. Tanti -anni gettati via, tanti soldi s1>rccati, tanta intelligenza spesa in• vano. La dimostrazione (sempre negati- 1Va, <1ucsto è vero e triste; ma <1ucl– )a positiva non può tardare, e dirà nei. fatti 1c sue ragioni) che si conti• nua a battere la strada sbagliata. 316 2 I comuoiati cattolici Undici mesi or sono mi occupai, su c1ucste colonne, degli intellcttu3• li italiani cl1e in buona o mala fede militano nei partiti di sinistra; ed era la ri1>rcsa di un discorso inizia– to oltre <lue anni prima', di un discorso che tra me e me s,-olgo di conlinuo 1>ur se <1ualcl1e volta m'as• sale il sospet1o che codesto insistere sull'argomento non abbia senso, de– rivi da un equivoco 1>alese d'impo• slazione. Io tenderei, di fatto, a i– stituire rap1>0rli fra addendi incon– frontabili: tra problemi d'arte, di 1>cnsiero, di cultura c 1>robJcmi so• ciali; mentre par certo che i primi so1>1>ortino di coordinarsi con solu- 7.ioni politiche (,a1>partcnenza a que• sto o quell'apparato che mira alla compilsta del Potere), ma rilullino a intcr[erire con le questioni sociali, preminenti per Ja gente angustiata dai modi di ,produzione e di. distri– buzione che regolano la vita de.i Ja. ,-oratori. Fatti recenti giungono a confer– marmi quel sospetto (e a darmi ma• linconia; o rabbia, J>erohè figure di uomini d'alto Nalorc intellettuale ne escono abbassate, macchiate). Il 1• aprile di quest'amio L"Ossen:otorc Romano ha pubblicato la triste di. d1iarazi<>ne <li alcuni ex dirigenti del– la !inistra cristiana - già iscritti al PCI - nella quale era detto: « J souo,critti ex ,lirigcnii del par– tito della ,ini,tra cristiana e mem• bri, dopo lo scioglimento di que,ia, 1 Vedi Volontà, n. •l-5, anno lii, nov. )918; e n. 9, anno V, giugno 1951.

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