Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952
ro1•a federala, cercano « <1uella• macchina battezzabile « Europa fe. dcrata » che sia alla ad assicurare loro, ciascuno 1)er sè e il Papa per tu11i, il massimo di potere). JI soli10 omino (o donnetta) di buon senso pensa che la soluzione ci to11rcbhc,naturalmenle laddo\'C gli esperti non la cercano. [ « pools » come son concepiti dagli statisti so• no in sos1anza dei 4' truSl.s »; e come ogni concentrazione economica a di. rezione unica, sono economicamente negativi dal punto di \'Ìsta del be. ne~rc generale (anche se assai U• Liii per alcuni profittatori). Il tatto che si pensi in Ettropa ora a trust& sopranazionali non toglie ad essi il carntlcre di monopolio, cioè la loro c:1rat1.eriiltica negali\'a - che sta nel. la eliminazione delle libere inizia– ti,•e, nel.la sostilUzione del moltepli– ce tentare • sbagliare • ritentare con un unitario la\'orare-secondo-il-pia• no; il ,,uale, sopprimendo insieme il rischio il successo e il fallimento. somma le CHJ>acitàd'errore del pri• mo 1uc1odo ed elimina le sue capa• c-i1ì1di correzione del.l'errore. La sorgente del male comune per cui in ciascun paese d'Europa non si la\'ora a J)rodurre soltanto ciò clic le condizioni di fatto suggeriscono come economico, non sta nel.la man– canza di « organizzazione ». Sta an• zi nella esistenza di troppe « orga• nizzazioni ». Sta di fatto 11elle bar• riere cloganali. Quind.i, i.o"ece di fa. re Comitati e Commissioni J>er co– s1ituire dei pools, perchè non sop• primere i dazi protettivi? Tullo andrebbe a posto, senza pools nè dell'acciaio nè dei cavoli, nè del carbone nè dell'olio, nè del– la corrente elettrica oè dei fiori. Noi, in 1>arlieolare, compreremmo dai te• deschi o dagli austriaci o dai belgi ecc. il ferro per le industrie mani• fa11uriere che siam capaci di alimen• tare (le navi, le macchine da scri– \'ere e da cucire, le automobili, ecc.) e "ei,deremmo loro in cambio i pro– dotti agricoli che il nostro sole ci consenle di far 1ucglio di loro - tro– v1rndo nella competizione libera. su un mercato europeo a1>erto, l'inccn– ti\'O a produzioni sempre migliori in qualità e in costo. S"intende che ad un tale risultato si arri,·erebbe dopo un 1>eriodo di asseslamento necessariamente com• plicato e magari penoso: quante in– duslrlC traballanti andrebbero all'a• ria, quanti agricoltori inca1>aci idem. Ma poi si starebbe meglio tutti, ·anche se a 1ahmi verrebbero u mancare le soddisfazioni cli pagare l'acciaio il do1>pio del necessario ai siderurgici « nazionali », o di \'ersare si gra,·i J)edaggi ai costruttori « nazionali » di aulo. o di limitare ad una [razio– ne del possibile il consumo di zuc• chero dei nostri ragazzi perchè gli zuccherifici « nazionali » prosperi– no, ecc. In\'ece ... 3 • Liberia. C'è stato a Roma il Congresso fo. ternazionale della Gio\•eotù Cattoli• ca Femminile, ed alla sua concio• sione il Papa ha ricevuto un miglia– io e mezzo di delegate da 34 paesi e le ha intralteJ1ute sui t>ericoli della « nuo,•a moraJc ». In una deUe relazioni al Congres– so si era rilevato (troppo acutamen• te, forse) che i giovlini di oggi, «: con• fondendo il Cristiane.1imo con un co• dice di precetti e di proibizioni, han- 110 il sentimento di soffocare nel cli• 30i
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