Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952
puramente concettuale.· Per questo di4'iamo che lo spirito è il padre e "'•" la sua caratteristica fondamenta. Il' {' J'autorità. Perchè la parola au– torità deriva du aulore ed autore è c·hi dì1 la vita e la conserva, chi tro– va, chi invcnla, chi inizia, chi man• ti<'ne in vita e fa valere Je cose. E' all" opposto dell'ordine distruttivo, dt'I clesiderio di morie nella psica– nali.,i di Freud Il padre è solo lale quando vuole la vii.I dei figli, la lo– ro crescila cd il loro sopravvi\•crgli, ('O.:-f' tutte che 11011 può vole-re senza nq::arc in park la propria volonti1, M'IIZa rifiutart.' il 1noprio potere, i-Cnza ~acrificar(' la pro1)ria libertà, intC'~a nel senso di C. Z. come pos– Rihilità di scC'gliere gli oggetti del pro1,rio volere. Lo spirito è sacrifi– cio ciel padre ,,ci propri figli delle proprie possibilitì1 per estendere, n(. fermare e difendere le pos.sibili1ì1 al– trui. E non si dica che il padre ha interesse ad allevare dei figli. Come di<'C'il proverbio, un pudre manlie– nl' cento figli, ma cenlo figli non muntcngono un padre. Non si dica che in tempi lontani non era così. ln !empi ]ontani (si legga « To1cm <' Tabìi )) di Freud) tutto quanlo un padre aveva da guadagnare dai pro– pri figli era probabilmente l'esserne tu·ciso. I figli risentono 1'autoriti1 pa– terna perchè hanno in sè il germe in.rnziahile del 1>otere, perchè sono prr natura 1iranni, gelosissimi ti– r:mni, perchè del padre invidiano la ,,otC'nza senza comprenderne l'auto– riti1 cl1e è una coll'amore. E' quan– do ed in quanto comprendono che il padre è spirituale, <'ioè autore cd amore, che allora entra ne] complcs– ~o <'dipico iJ sentimento di colJ)a, la volontà di espiazione, di riincarna– n'," continuare lo spirito del padre. 264 Certo che allor<1uando il padre ri– corre alJa sua superiori1à fisica o al– l'arma deJ terrore egli perde la pro– pria autoriti1 e si afferma come po• tere, in tulio e per tutto uguale se non inferiore al figlio, perchè inqu1l– sivo, irragionevole, testardo, non piì1 spirito, ma Jibido e della pili pri– mordiaJc. Dice C. Z. che l'amore è eslrunco ad ogni forma di autorità. ~oi di– c•iamo viceversa che senz'amore non ,,'è autori1i1. L'1w1orità non s'C'S('r– cita quando l'amore è assente, bcn– chè, anche colJ'amorc, se ne possa abusare. Un padre esercita autorità sui figli solo quando li ama e ne è amalo. L'autorità che Z. ha in mcn– lC è probabilmenlc l'arbitrio, paro– la pili vicina u quf'lla di libn1i1 ,·hC' non a quella di uutorhà. E i figli si ribellano molle volle ai padri pC'r• chè le azioni dei 1rndri manc:mo di aulorità. l)Crchl• non v'è amorr che le autorizzi. L'autorità, secondo la no:,lra definizione, non può (";;crei. tarsi senza consenso e queslo con– senso è cosa tulla interna. Quando i"I figlio s'inchina cli fronte al potf'• re superiore del padre non vuol di– re che ne riconosca l'autorità anc-lw quando è coslrelto o si co!ltrin::re a tulla la mimica di un tale ricono-ci– n,ènlo. Si formeranno complcs-.i nel suo subconscio riportanli nella sua carne viva le Cerile che il padr(' ha fallo conlro la propria autori,;,. Le repressioni psicologiche sorgono da esercizi di potere, e non d'aulorili1 come scrive C. Z. Come inta11i si può parlare di repressioni do\"C' c'è consenso? Oppure si: col consentire all'amore una psiche reprime il suo desiderio d' uccidere, d' esserf' dio, d'essere tiranno, d'essere il so"lo en– te libero nel mondo, quello per cui
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